Che l’Inter si dimostri migliore degli interisti. Calendario Inter ora più difficile
Scrivo questo articolo come i giocatori che corrono via nel tunnel dello stadio protetti dagli scudi dei celerini sulla testa per ripararli dal lancio d’oggetti. Non che abbia mai avuto timore della reazione - i miei articoli del maggio e del luglio scorso che preannunciavano le cessioni dell’Inter e l’addio di Lukaku fecero il boom di letture ma anche di insulti - ma stavolta chi merita di essere schiaffeggiato (metaforicamente) siete voi.
Perché mi rendo conto che l’articolo è su L’Interista, dunque si rivolge ai tifosi dell’Inter, e in questo momento sono loro che stanno dando dimostrazione di quello che non va. Diciamo soprattutto i tifosi sui social, perché poi vedo allo stadio, e in trasferta, e invece sono esemplari e commoventi.
Prendete il tweet fatto dall’Inter con l’arrivo dell’autobus a Udine: aprite i commenti - lo so, attività aberrante e che noi giornalisti dovremmo dosare con estrema cautela - ebbene sono un florilegio di insulti omeopatici, di andate a nascondervi, di avete buttato lo scudetto vergognatevi.
Così assolutamente non va.
Attenzione: non che non sia vero, che l’Inter abbia buttato lo scudetto a Bologna.
Del resto, se ripescate il mio editoriale (scusate, mi sono di nuovo citato addosso) di domenica scorsa, troverete frasi come: “il peggio è adesso”, “molti tifosi nerazzurri hanno ripreso a masticare dolce, affidandosi al primato del gioco e sentendosi sul viale dello scudetto in virtù della partita in meno. Errore non nuovo anche solo in questa stagione, quando questa attitudine ‘ammorbidente’ trasudava dal San Siro nerazzurro proprio invece quando c’era da serrare le fila all’inizio del periodo di ferro” (link qui). Avvertivo, e purtroppo l’Inter, che ha azzannato bene la partita come poi con l’Udinese, che ha prodotto per mezz’ora, si è poi invece fermata a Bologna dimenticandosi che non può fare a meno di stare sempre sul 2-0 per non rischiare - e infatti a Udine…
Ha l’obbligo di non lasciare rimpianti l’Inter. Sapendo che adesso le possibilità sono 80% Milan, 20% Inter. Ma soprattutto l’Inter deve dimostrarsi migliore dei tifosi interisti che con questo atteggiamento disperato non stanno aiutando nel ruolo che gli compete. La squadra e Simone Inzaghi si sono fatti tradire dall’eccesso di sicurezza con cui anche troppo facilmente stavano prendendosi la partita al Dall’Ara, dalla mancanza di ferocia dunque, ma in questa stagione si sono meritati sul campo il sostegno fino all’ultimo sforzo, anche se ormai è improbabile il successo.
E badate bene, il calendario dell’Inter adesso è più difficile: alla prossima il Milan andrà a Verona, e al di là delle leggende troppo lontane nel tempo della fatal Verona, sono francamente tutte da dimostrare le voci che l’Hellas sia davvero così determinatamente alla ricerca del proprio record di punti nell’era dei 3 per vittoria - del resto contro la Sampdoria è quasi riuscita nell’impresa di perdere in casa contro una squadra totalmente involuta; per l’Inter ci sarà l’Empoli, di analogo coefficiente di difficoltà; saltiamo all’ultima, dove il Milan andrà da un Sassuolo sempre più affievolito, mentre l’Inter riceverà una Sampdoria che effettivamente dovrebbe essere al sicuro. Ma la differenza vera è alla penultima: il Milan accoglie l’Atalanta, a cui non riesce più nulla, insicura e vulnerabile; e l’Inter invece andrà da un Cagliari probabilmente disperato per la salvezza. E non solo, lo farà dopo la sfibrante finale di Coppa Italia.
Sì, lo scenario più temuto, quello di perdere la Coppa Italia con la Juventus e lo scudetto con il Milan, è ben presente.
Ma sta ai tifosi interisti decidere se fare un favore agli altri o a sé stessi.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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