Allegri che paragona l’Inter ai ladri: come si risponde a chi le tenta tutte per vincere

Allegri che paragona l’Inter ai ladri: come si risponde a chi le tenta tutte per vincereTUTTOmercatoWEB.com
mercoledì 17 gennaio 2024, 21:25Editoriale
di Tancredi Palmeri

Certo bisogna stare attenti ad ascoltarle bene le parole, a pronunciarle accuratamente, a commentarle adeguatamente. E poi c’è anche da soppesare i personaggi.

Con un escamotage dialettico degno di Andrea Agnelli quando pronunciò ghignando “La Juventus rispetta sempre le regole”, mentre nel frattempo si faceva quello che si faceva con la manovra stipendi, e continuava ad esporre il simbolo con il computo degli scudetti revocati con la scusa della contabilità del cuore - così Max Allegri nel post partita si è lasciato andare con nonchalance a una analogia che ha gasato il mondo juventino che si nutre di questa narrativa, equiparando l’Inter lepre che fugge dai cacciatori, al ladro che sfugge dalla guardia.

Capite bene che siamo a 1 cm dalla gazzarra quando si balla con certe parole, forse anche perché chi le pronuncia ha sempre un peso, del resto ci sarà un motivo se perfino milanisti e juventini proprio non riuscivano a odiare Peppino Prisco quando enunciava il celeberrimo “Se dò la mano a un milanista dopo mi pulisco la mano; se la dò a uno juventino dopo mi conto le dita”.

E’ sembrato davvero ingenuo Allegri nel pronunciare l’analogia, salvo non credere veramente che possa essere così ingenuo. Da attore consumato nel ruolo, e probabilmente imbeccato da qualcun altro, è stato troppo lampante come fosse ansioso del colpo da inferire all’Inter, una uscita bella che preparata.

Ci si potrebbe quasi credere all’ingenuità di Allegri. Ma anche no. Se non fosse che è la stessa persona che 3 settimane fa andava a fare davanti ai microfoni il difensore civile degli arbitri, salvo aver appena passato 45 minuti nello spogliatoio dell’arbitro a inveire fino al punto da venir sanzionato. Salvo dimenticarsi che è la stessa persona che l’anno scorso faceva il gentleman con l’Inter al microfono, salvo aver appena berciato nel tunnel con gli avversari, gridando un prosaico fate schifo e augurandosi che nemmeno sesti sarebbero dovuti arrivare.

Giustamente Allegri le tenta tutte per vincere, lo fa da marzo dell’anno scorso quando cominciò ad annebbiare la mente di Lukaku via messaggini. Come si risponde?

Per l’Inter il maggiore favore che le si possa fare è credere che stia davanti perché ha rubato. Che i giocatori tesaurizzino questa benzina per non abbassare la guarda, che Simone Inzaghi tenga alta la tensione quanto serve, animandoli con l’orgoglio in risposta alla mancanza di rispetto ricevuta dagli avversari.

L’Inter deve volere vincere lo scudetto per sé, e non come rivalsa. Ma quando dovesse sentirsi infiacchita, tenga a mente che tutto è da conquistare solo con quello che dai. Di fronte c’è chi instilla il pensiero che l’Inter abbia rubato: la contromossa non è che pensare che partita dopo partita deve costruire il suo futuro.