Ad Hakimi non far sapere quanto è buona l'Inter con... Il più sostituibile è Lautaro, ma qual è l'obiettivo l'anno prossimo? Perché vincere è alla portata

Ad Hakimi non far sapere quanto è buona l'Inter con... Il più sostituibile è Lautaro, ma qual è l'obiettivo l'anno prossimo? Perché vincere è alla portataTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Lorenzo Di Benedetto
domenica 20 giugno 2021, 00:00Editoriale
di Andrea Losapio

La notizia odierna, non c'è nessuna possibilità di discutere, è l'eventuale addio di Achraf Hakimi in direzione Paris Saint Germain. I nostri amici di Le10Sport., che preferiscono non sparare nel mucchio e andare a colpo sicuro, hanno spiegato che il marocchino viaggia verso la capitale francese. Non c'è molto di nuovo, non c'è assolutamente niente di normale, specie per chi sperava di instaurare un regime interista, quel che ha vissuto la Juve per nove anni. Serve rifare, Inzaghi ha una grande squadra che per ora non è stata smontata.

Vero è che perdere Hakimi non è certo una cosa semplice, anzi, è un problema nel momento in cui i sostituti non possono essere all'altezza. Perché un anno non si cancella in un attimo, Gosens è difficile da raggiungere - anche se forse servirebbe come alternativa in caso di addio del marocchino - pochi altri possono essere all'altezza. Kostic non ha l'età corretta e sarebbe un investimento a perdere, Dumfries sta facendo benissimo ma tocca aspettare. La difesa è praticamente a posto, serve un innesto sulle fasce (due in caso Hakimi vada via), a centrocampo la situazione senza Eriksen non è al completo, davanti dipenderà da Martinez. Insomma, si profila un'estate di passione.

Così nell'eterna voglia di non godere di una vittoria, c'è anche il discorso cessioni. Fuori Hakimi, ok, ma chi può essere l'unico altro grande calibro che va via? Lautaro Martinez, dovesse arrivare una grossa offerta, può andare nella Liga. Occhio all'Atletico. Ma è poi detto che cedendo due grandi (meravigliosi) giocatori non si possa comunque lottare per il titolo? Perché la scelta è evidentemente quella di non arretrare di un millimetro: la Juventus è in vantaggio, ma non lo era anche l'anno scorso?

Chiosa finale su Eriksen. Il defibrillatore al cuore che gli è stato impiantato, sia esso temporaneo o definitivo, difficilmente può permettere un rientro in campo. In Italia è praticamente impossibile. Chissà che gioie avrebbe potuto dare, ma è certamente meglio un rimpianto (e un ragazzo di 29 anni che può riabbracciare la propria famiglia) rispetto a un lutto al braccio che dura per sempre. Perché nessuno avrebbe potuto scordarlo.