BAR ZILLO - Sul pezzo

BAR ZILLO - Sul pezzo
sabato 23 aprile 2022, 07:50Bar Zillo
di Gabriele Borzillo

Usciti finalmente (forse) dal gorgo dell’inutilità pallonara che ci ha accompagnati nel corso della settimana – brutto parlare di calcio giocato, meglio lanciarsi in strali sul nulla cosmico, adesso la moda è l’arbitro Sozza della sezione di Seregno, provincia di Monza, comune italiano ma molti non lo sanno ancora – derubricando per taluni, in pratica, tre schiaffi in un derby a una semplice distrazione del fischietto Mariani il quale, bontà sua, ha ricevuto l’ok dei vertici arbitrali ma occhio perché potrebbe anche non essere così, poi ci stupiamo della pochezza di un torneo ormai ai margini dell’Europa che conta. Trovatemi così tante chiacchiere sul niente per una partita di Premier o Bundesliga, perfino i media spagnoli due giorni dopo cambiano discorso che l’argomento diventa noioso e per nulla appetibile.

Vabbè, parliamo di calcio. Quello vero possibilmente, quello sul campo, quello senza dossier e pianti, strepiti e urla. Ricominciamo da un signore che mai avremmo voluto incrociare a così poche giornate dalla fine, in piena corsa scudetto, dall’altra parte della barricata: José Mario dos Santos Mourinho Felix. Riassumendo, Mou. L’uomo del triplete. L’uomo che ci ha guidati, squadra e tifosi uniti, alla conquista di un sogno. L’uomo del non sono pirla, delle manette, del sero tituli, della prostituzione intellectuale. Oggi, dopo una partenza a rilento, José da Setubal sembra aver trovato la quadra: la sua Roma arriva alle semifinali di Conference – magari tanti potranno ironizzare intanto l’unico ancora in viaggio per l’Europa è lui, altro che maghi, maghetti e maestri di calcio – pareggia immeritatamente a Napoli, avrebbe dovuto vincere, finalmente ha un gioco degno di questo nome. Ecco il motivo per cui no, non mi sento tranquillo.

L’Inter, per portarla a casa, dovrà fare l’Inter, senza vivacchiare magari su un golletto, rinculando e chiudendosi, di fatto rinunciando a fare la cosa che le riesce meglio: giocare a calcio. Perciò dovrà essere bravo Simone Inzaghi insieme a tutto l’ambiente nerazzurro nel mantenere i piedi della truppa saldissimi al suolo, senza voli pindarici o fiabe fantastiche. La strada è ancora lunghissima, le insidie innumerevoli, ci attenderanno altri fuorigioco o amenità simili. Concentrazione è la parola chiave. Concentrazione e fame, perché senza quest’ultima non vai da nessuna parte.

Alla prossima.