BAR ZILLO - Lukaku è il faro della squadra, ma per qualcuno resta "moscione"

BAR ZILLO - Lukaku è il faro della squadra, ma per qualcuno resta "moscione"TUTTOmercatoWEB.com
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lunedì 26 aprile 2021, 22:00Bar Zillo
di Gabriele Borzillo

Novantuno (91) presenze, sessantuno (61) gol, quattordici (14) assist. Se poi vogliamo fare quelli che sanno allora allarghiamo le nostre vedute: cinquecentoquindici (515) le presenze da professionista, duecentocinquantasei (256) i gol, ottantatré (83) gli assist. Questi sono i numeri di Romelu Lukaku, nato ad Anversa il 13 maggio 1993, segno zodiacale Toro: chi nasce il 13 maggio, raccontano, ha un carattere da leader e facilmente raggiunge il successo. Numeri, ripetiamo, non chiacchiere.

Tralasciamo l’astrologia, parliamo di fatti concreti.

Big Rom giunge a Milano fortemente voluto da Antonio Conte, il quale ha combattuto a lungo con Società e dirigenza pur di ottenere i servigi del ragazzo belga. Lo ha chiesto, richiesto, ha alzato la voce per averlo lottando contro tanto pressapochismo pallonaro. L’Inter ha speso una cifra, quando si scrive una cifra è perché è una cifra, prelevando il suo cartellino dal Manchester United e la maggior parte di tifosi “Red Devils” sorrideva dandosi di gomito sui social, divertiti dal pacco presunto rifilato all’Inter (chissà se ridono ancora, mah…). Anche i media italiani, al momento della firma del ragazzo, si son chiesti se il centravanti di Anversa avesse o meno le caratteristiche del leader disegnate da Conte perché, va detto, i suoi ultimi periodi inglesi non erano stati di quelli da trasmettere ai posteri.

Arriva Lukaku dicevamo, arriva e si fa largo a spallate, spintoni, dribbling, voglia di lottare e gol: soprattutto gol. Nella prima stagione sulla sponda nerazzurra del Naviglio segna 34 volte in 51 presenze, trascinando i suoi al secondo posto in campionato e alla finale di Europa League. Diventa, non per incanto ma perché incarna esattamente il sentiment del tifoso interista, l’idolo delle folle: è il numero uno e non soltanto per i gol. È il leader che la Milano nerazzurra aspetta da tempo, che il popolo del cielo e della notte attende. Ma, per qualcuno, è moscio: che ci sta, per carità, il calcio è bello proprio perché tutti hanno la loro opinione e la possono esprimere.

Anno secondo dell’era Lukaku: il giovanotto gioca meno in coppa Italia e in Europa e, finora, veste il nerazzurro 32 volte in campionato. Segna 27 reti e fornisce 8 assist ai compagni, numeri fuori dagli schemi per la prima punta, una sorta di sentenza calcistica. L’Inter è in testa al torneo con ampio margine, lui è il faro della squadra: Conte non lo sostituisce nemmeno se glielo chiede Romelu direttamente. L’unico col posto fisso tanto caro a Checco Zalone. Però, per qualcuno e nonostante tutto, resta moscio anzi, moscione. Poi, per carità, ciascuno è libero di restare ancorato alle proprie idee: che siano suffragate da fatti però, non preconcette. Altrimenti, se la discussione si trasforma in questione personale, che senso ha parlarne?