BAR ZILLO - L'importanza di essere gruppo

BAR ZILLO - L'importanza di essere gruppoTUTTOmercatoWEB.com
venerdì 24 settembre 2021, 07:45Bar Zillo
di Gabriele Borzillo

Ormai è passato un mese e oltre. Che sembra un minuto, invece i nostri baldi eroi hanno già disputato ben sei partite dicansi sei, mica chiacchiere e distintivo. La costante che ha, fino a oggi, accomunato questi cinquecentoquaranta minuti più recupero, fatta eccezione per Genova dove l’Inter ha faticato, pur costruendo palle gol importantissime senza ahimè sfruttarle e oggi paghiamo quei due punti - paghiamo è ovviamente un’esagerazione - è la crescita e del gioco e, soprattutto, della consapevolezza. Esiste un filo che lega, così parrebbe almeno, l’Inter della passata stagione a quella attuale: sapere di essere forti. Avere la certezza di formare un gruppo: non un semplice gruppo, attenzione, qui parliamo di un insieme capace di stravincere il campionato. E, io penso così ma è opinione personale, il grave torto di non aver passato i gironi di Champions, la passata stagione, sta nel fatto che a marzo, alla ripresa degli scontri diretti, saremmo stati un avversario complicato se non di più per chiunque. Questo credo sia il vero rammarico della gestione Conte.

Quinta di campionato, diciotto gol fatti. DICIOTTO. Una media pazzesca di circa 3,5 ogni novanta minuti. Innegabile, il set disputato col Bologna falsa un pochino la conta. Ma, falsare o meno, è un dato oggettivo, già di per sé stupefacente: aggiungete la suddivisione delle reti e avrete l’esatta misura che ha questa squadra nel variare schemi e moduli. Undici, una formazione intera, goleador differenti. No, dai, UNDICI. Guardate, il dato è serenamente impressionante. L’Inter non è scontata. L’Inter è un meccanismo dove chiunque ha la sua parte di peso specifico. Non esistono primedonne, non esistono leader a cui aggrapparsi quando le cose vanno male. Questi ragazzi, vedasi Firenze, appartengono a quel noioso e vetusto adagio per il quale bisogna remare tutti dalla stessa parte, nella stessa direzione. Poi, chiaro, ci sarà chi rema meglio e chi peggio. Intanto, per gli avversari, confermo diventa complicato contenere gli attacchi nerazzurri, l’Inter non è leggibile. Due su Dzeko? Va Lautaro. Fermi gli attaccanti? Ci sono i centrocampisti. E, sui calci da fermo, occhio ai difensori. Insomma, una vera catena di montaggio della rete.

Domani arriva l’Atalanta. Altra prova del nove. Sì, d’accordo, ma mi sto fracassando gli zebedei con ‘sta prova del nove, che manco a scuola la usavamo così spesso.

Alla prossima.