BAR ZILLO - L'addio di Conte è un mistero. Inzaghi? A me piace

BAR ZILLO - L'addio di Conte è un mistero. Inzaghi? A me piaceTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
mercoledì 2 giugno 2021, 10:32Bar Zillo
di Gabriele Borzillo

È un mistero. Perché da qualunque parte lo si voglia guardare, leggere, comprendere, osservare, l’addio di Antonio Conte, l’Inter, Suning, Steven Zhang, Oaktree, le plusvalenze, chi più ne ha e tutto quanto fa spettacolo resta un mistero. Meglio: di tutto questo ambaradan l’unico con le idee mooooolto chiare, quello che sa esattamente cosa fare coadiuvato da ottimi collaboratori, Antonello, Ausilio e altri dirigenti di spessore, è Beppe Marotta. Al quale sembra siano stati consegnati i famosi pieni poteri: deve vendere, acquistare, negoziare, prestare, scremare, parlare poi andate su internet, digitate uno dei verbi che ho scritto, accanto aggiungete sinonimo e continuate nell’elenco.

Antonio Conte ha salutato, dicevamo. Per alcuni è colpa sua, ha abbandonato la nave nel momento della tempesta, tralasciamo paragoni tristi e patetici come mi è capitato di leggere sui social: per altri è colpa della Società, incapace di trattenerlo nonostante il grande traguardo raggiunto. Pochi hanno scelto la via di mezzo, che in questo momento mi sembra la più saggia da percorrere: non per altro ma perché nessuno, NESSUNO, sa esattamente cosa sia successo. Esattamente, che di cavalcare congetture, si dice, pare, sembra, si racconta siamo capaci tutti. Se volete vi sparo cinquanta righe di pare e si dice, per esempio, ma non è proprio il caso.

Ora, non avendo il presunto colpevole - quello prima o dopo salterà fuori, perché prima o poi la storia verrà raccontata in tutti i suoi particolari, non vi preoccupate, ma non ce ne fregherà assolutamente nulla, l’Inter avrà forse una proprietà diversa, altri dirigenti, altri calciatori, altri allenatori - proviamo a capire cosa potrà succedere nell’immediato futuro, non in quello delle verità che emergeranno dal fondo dell’oceano pallonaro chissà quando. Arriva Simone Inzaghi: esordisco con un bel a me piace. È tosto, agonista, ambizioso e ciò è un bene in una professione come la sua, ha capacità, ha vinto, si arrangia con ciò che gli passano, non ha particolari pretese ed è uno stakanovista del lavoro, mangiando e bevendo calcio, inteso come pallone. Partirà qualcuno? Sì, assolutamente. Perché il periodo è questo, perché la pandemia, i conti, i ragazzi che NON si sono tagliati lo stipendio, lo fanno al Real o al Barcellona, non all’Inter ma vabbè, e quei 25/30 milioni risparmiati sarebbero stati importanti attualmente. Ci sarà il ridimensionamento? In parte, ma se l’ossatura della squadra resterà grosso modo quella ammirata nel corso della stagione beh, son gli altri a doversi preoccupare, noi forse un pochino meno. Che volete, sarà che io ho l’abitudine, nella vita, di vedere sempre il bicchiere mezzo pieno. O, meglio ancora, odio martellarmi le palle senza sapere nemmeno come andrà a finire. Però, se posso, un paio di appunti: Oriali si rinnova, SEMPRE. Pintus, visto che ora forse va a Madrid, un tentativo serio per trattenerlo ad Appiano l’avrei fatto.

Alla prossima.