Bergomi: "Non è il miglior Dzeko, ma fa ancora la differenza. Può diventare capocannoniere"
"Mi aspettavo che Dzeko lasciasse subito il segno all'Inter, magari non nel numero di gol, ma ero convinto potesse avere un impatto così importante nella nuova realtà". A dirlo a La Gazzetta dello Sport è Giuseppe Bergomi che spiega come da fuori, pur senza conoscerlo, si veda come il bosniaco sia un ragazzo intelligente, un professionista serio e che sa calarsi bene nei meccanismi di squadra: "Con Inzaghi, le qualità di Dzeko possono davvero esaltarsi. Aveva bisogno di nuovi stimoli e si vede che li ha trovati. La sua migliore annata è stata il 2016-2017 con Spalletti alla Roma, ma quest'anno stiamo vedendo una sua bellissima versione e una di quelle determinanti.
Il gioco di Inzaghi coinvolge e crea tante occasioni, ma incide molto anche la possibilità di giocare accanto a un'altra punta". Bergomi inoltre promuove la DzeLa spiegando come le caratteristiche dei due si incastrino alla perfezione perché occupano bene gli spazi e si "dividono" l'area: "Devono migliorare ancora perché a volte vengono entrambi incontro, ma Dzeko sa anche dettare la profondità, basta vedere cosa ha fatto al Mapei. Rispetto al passato può sfruttare di più i centimetri sulle palle inattive, l'Inter ha fisicità, sarà più libero di far male. E credo che lotterà per il titolo di capocannoniere".
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