Perché l'Inter non ha ancora mollato Bremer: il punto sulla trattativa e sul duello con la Juve
Dentro o fuori. La trattativa per Gleison Bremer, che pareva indirizzata su binari più che promettenti per l'Inter, ha subito un violento scossone nelle ultime ore. A provocarlo è stato l'inserimento feroce della Juventus, che una volta perfezionata la cessione di Matthijs De Ligt al Bayern si è fiondata con decisione sul brasiliano, considerato l'obiettivo prioritario da affiancare a Bonucci nella linea a quattro di Allegri.
Juventus pronta all'affondo decisivo
Nella cena milanese di ieri tra gli stati maggiori di Inter e Torino i nerazzurri hanno confermato la loro ultima offerta: 30 milioni più 5 di bonus, ai quali aggiungere il cartellino di Casadei (i granata dovrebbero incontrare oggi il suo procuratore), sul quale però Marotta e Ausilio vorrebbero mantenere un diritto di recompra. Nessuna risposta, né in un senso né nell'altro, da parte del Toro, che ora attende la proposta ufficiale della Juve, in arrivo in giornata. I bianconeri sono pronti a soddisfare le richieste di Cairo, mettendo sul piatto 40 milioni (comprensivi di bonus) e garantendone 5 al ragazzo, a fronte di un'offerta da circa 3,5 dell'Inter.
Ecco perché l'Inter spera ancora
A livello economico, ça va sans dire, non c'è partita. Se l'Inter non ha ancora gettato la spugna è per ragioni che esulano dalle cifre di cui sopra. Il primo 'appiglio' è legato alla volontà del giocatore, che ha sempre espresso il proprio desiderio di trasferirsi a Milano. Cambierà idea di fronte ai milioni della Signora, o terrà fede alla parola data? C'è poi una questione di carattere ambientale: qualora Marotta dovesse riuscire a strappare un extra-budget a Zhang, la differenza con la proposta del club di Agnelli si assottiglierebbe. E a quel punto il patron granata dovrebbe ragionare sulla convenienza di cedere il proprio top player ai rivali cittadini, provocando l'ira della tifoseria. Problema che invece non si porrebbe se la forbice tra le due offerte dovesse rimanere così ampia: l'aspetto economico, in quel caso, prevarrebbe su qualsiasi altro tipo di considerazione.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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