Marotta: "È un evento straordinario, siamo già nella storia. Se dormiremo? Ormai siamo vaccinati…"

Marotta: "È un evento straordinario, siamo già nella storia. Se dormiremo? Ormai siamo vaccinati…"TUTTOmercatoWEB.com
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sabato 10 giugno 2023, 10:11Primo piano
di Patrick Iannarelli

"Se dormiremo? Siamo vaccinati ormai... È un evento straordinario, ma c'è la giusta emozione. La squadra ha fatto un allenamento allo stadio anche per toccare l'erba che domani li vedrà protagonisti, è stato un avvicinamento alla serata di domani. Non tutti i giocatori hanno provato l'emozione di una partita di questo livello ma la cosa non mi spaventa: l'allenatore è esperto e loro sono professionisti". Giuseppe Marotta è consapevole, sa benissimo cosa rappresenta la finale contro il Manchester City: "L'emozione è sempre tanta - ha dichirato ai microfoni di Sky Sport -, chi è nel calcio sa che questo è l'appuntamento più importante della stagione. Questa è la sesta finale dell'Inter nella sua storia, alla finale mancavamo da tredici anni: saremo nella storia al di là del risultato. Abbiamo un sogno davanti a noi, speriamo possa diventare realtà".

Ma la differenza tra chi vince la Champions e chi arriva secondo è di soli quattro milioni di euro?

"Sì, perché si tengono conto diversi fattori come il market pool delle nazioni. È evidente che ci sono fattori che andrebbero calcolati a fine partita. La differenza non è grande ma c'è quella parte di prestigio intangibile che porta grandi vantaggi. E poi vincere porta a elargire premi ai nostri giocatori".

Quanto orgoglio c'è come società?

"Per un dirigente l'orgoglio è tantissimo, ma vanno uniti i ringraziamenti alla parte tecnica, da Piero Ausilio a Javier Zanetti, e alla parte corporate che ha supportato l'attività del campo. La logica del 'chi più spende più vince' non è vera, nello sport esistono valori che ci hanno portato ad essere qui stasera. Il grande merito è di un giovane allenatore come Simone Inzaghi che davanti a sé ha un percorso ricco di successi e merita una citazione particolare".

Le scelte?

"Fortunatamente non faccio l'allenatore, sono scelte che competono a Inzaghi ma credo sia molto deciso. Si dice però che il dubbio sia il guanciale del saggio e le persone sagge devono avere dubbi. Poi abbiamo un gruppo fatto da un insieme di calciatori di pari valore, nell'arco di una partita da 100 minuti è giusto che tutti debbano essere presi in considerazione perché possono essere protagonisti".

Dirai qualcosa alla squadra?

"No, ci pensa Inzaghi".

E ai tifosi?

"Li ringrazio perché anche quest'anno abbiamo raggiunto il record di presenze. Li sentiamo a San Siro e li sentiremo domani, speriamo che il nostro sogno possa diventare realtà".