Le pagelle di Milan-Inter: Inzaghi, ma che hai combinato? Dzeko bello de notte

Le pagelle di Milan-Inter: Inzaghi, ma che hai combinato? Dzeko bello de notteTUTTOmercatoWEB.com
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giovedì 11 maggio 2023, 17:46Primo piano
di Redazione L'Interista

Milan - Inter 0-2

INTER (a cura di Patrick Iannarelli)

Onana 6,5 - I primi due tuffi li fa all’inizio della ripresa, controlla le due conclusioni a giro di Brahim e Messias. Al di là dello spavento sul palo di Tonali non corre troppi pericoli, in uscita dà la giusta sicurezza.

Darmian 7 - A tratti è commovente. Si piazza in trincea e riesce a fare tutto quello che gli viene chiesto. Dalle sue parti c'è Theo Hernandez, pericolo numero uno vista l'assenza di Leao, ma non concede nulla. A nessuno.

Acerbi 7 - Si fa prendere dalla foga agonistica, urla in faccia a chiunque, anche ai suoi compagni. Giroud viene impacchettato e rispedito al mittente.

Bastoni 7,5 - Nel momento di maggiore difficoltà piazza due chiusure e due deviazioni decisive. Per non farsi mancare nulla, nella solita prestazione in Champions, si propone con costanza in attacco. 

Dumfries 6,5 - A volte corre in maniera disordinata, sbagliando anche le intuizioni più semplici. Ma diventa un fattore: tiene basso Theo eliminando alla radice il cliente più scomodo.

Barella 7 - In una gara simile non è che si fa prendere dalla tensione, se la divora già dopo i primi istanti. Sbraccia un po' troppo, poi si calma nel secondo tempo: meglio, quando ragiona è imprendibile.

Calhanoglu 7 - Gli insulti prevedibili non lo scalfiscono minimamente. Gioca a calcio, inventa, pennella l'assist per il vantaggio nerazzurro. Dal 78' Gagliardini 6 - Peccato per quel dribbling di troppo. Forse chissà...

Mkhitaryan 7,5 - L'esperienza non si compra al supermercato. Quando si alza il livello della gara il professore armeno sale in cattedra e spiega calcio. Dal 62' Brozovic 7 - Dalla faccia prima dell'ingresso in campo sembra un marziano a cui non interessa nulla della partita. Ma anche lui distribuisce 5-6 concetti niente male.

Dimarco 7 - È come il cavallo negli scacchi, si muove ad L sulla corsia mancina mettendo in crisi Calabria. Firma pure l’assist per la rete del 2-0. Cala nella ripresa, ma purtroppo per l'Inter ha soltanto due polmoni. Forse. Dal 70' De Vrij 6,5 - Fa densità, fa quello che gli chiede Inzaghi: difendere il doppio vantaggio.

Dzeko 8 - In notti come queste oscura praticamente tutti. I 90' di riposo contro il suo recente passato sono serviti eccome, al di là del tiro masticato del possibile 0-3 s'inventa la serata perfetta. Nel momento più importante. Dal 70' Lukaku 6,5 - Non viene servito moltissimo, ma tiene il pallone. Quei pochi che gli arrivano li gestisce in maniera intelligente. 

Lautaro Martinez 7 - Gara di sacrificio, match di forza e fiato. Si sbatte, si inserisce, si butta negli spazi, fa il velo a Mkhitaryan per il 2-0. Dal 78' Correa 6 - Un po' troppo fumoso, ma ha combinato di peggio.

Simone Inzaghi 8 - Questa notte qui è un mezzo capolavoro. Se vent'anni fa l'errore fu non provare a vincerla, stasera il tecnico piacentino riesce a non sbagliare nulla: i cambi, gli assestamenti, le idee. Manca ancora un atto, ma ha rispedito al mittente tutte le critiche.

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MILAN (a cura di Luca Chiarini)

Maignan 7 - Attribuirgli colpe sull'uno-due nerazzurro in avvio sarebbe un esercizio di contorsionismo: non ne ha, semplicemente. E in più mette un rammendo sul tentativo di Mkhitaryan dopo il legno colpito da Calhanoglu. Monumentale nell'opposizione a Dzeko in avvio di secondo tempo.

Calabria 4,5 - Il primo peccato capitale è il suo: marcatura troppo leggera su Dzeko, che si divincola con un'eleganza che appartiene a lui e a un'élite ristrettissima di centravanti e batte Maignan in volée. Dall'82 Kalulu s.v.

Kjaer 5 - Giusto revocare il rigore assegnato all'Inter: lui non commette fallo, e il contatto tra Lautaro e Tomori è trascurabile. Non è trascurabile, invece, il blackout che consente al Toro di girarsi in quella circostanza: errore troppo grave per questi palcoscenici. Dal 60' Thiaw 6 - Entra con un'Inter più accorta, forte del doppio vantaggio. E non commette errori.

Tomori 4,5 - Balla la rumba al ritmo delle giravolte di Lautaro. Perennemente in ritardo: un handicap insostenibile, per chi fa dell'anticipo il proprio marchio di fabbrica.

Theo Hernandez 5 - L'impressione che si ha sin da subito è che il suo serbatoio di energie rechi un cratere dal quale fuoriesce un fiotto diretto verso le solite scaramucce con Dumfries. Buon per l'interista: non fa mai breccia, e soffre l'olandese nei corpo a corpo.

Krunic 5 - A proposito di nervosismo: ammonito a ridosso dell'intervallo per eccesso di proteste all'indirizzo di Gil Manzano. Nella rete di tocchi dei palleggiatori interisti è un viandante senza meta: prova a metterla sul fisico, ma non ha riferimenti.

Tonali 5,5 - Sbaglia anche lui, specie sul secondo gol: inizialmente sottovaluta l'incursione a fari spenti di Mkhitaryan, e la spia s'accende troppo tardi. In netta ripresa dopo l'intervallo: sfortunato sul legno che coglie a Onana battuto.

Brahim Diaz 5 - Serata eufemisticamente complicata: parte largo a destra, ma non la vede mai. L'infortunio di Bennacer provoca il suo dirottamento al centro: tocca qualche pallone in più, ma senza mai creare pericoli sostanziali fino all'intervallo. Ci prova da fuori nella ripresa, procurando qualche brivido a Onana. Dall'83' Pobega s.v.

Bennacer s.v. - Iettato: è costretto ad alzare bandiera bianca dopo una torsione innaturale del ginocchio. Dal 17' Messias 5 - Affonda, ma la scelta finale è sistematicamente imperfetta.

Saelemaekers 5 - Tautologia: non è Leao. E si vede. Dumfries assorbe l'urto di ogni sua minima iniziativa, Darmian fa altrettanto. Pioli garantisce di apprezzarlo maggiormente sulla sinistra, ma sembra un pesce fuor d'acqua. Dal 60' Origi 6 - Prova a dare la scossa, e in parte ci riesce. Ma la situazione è già ampiamente compromessa.

Giroud 4,5 - Il primo tempo disastroso del Milan taglia ogni riferimento: cerca di svariare su tutto il fronte, ma i compagni lo trovano di rado. Meglio nella ripresa, ma sta di fatto che non graffia mai.

Stefano Pioli 4,5 - Ai microfoni insiste sull'esigenza di mantenere una certa lucidità: concetto che evidentemente non riesce a trasmettere alla squadra, travolta dall'avvio tracimante dell'Inter. Reazione di nervi dopo l'intervallo, ma alla vigilia un simile divario era inimmaginabile.