Le pagelle di Inter-Arsenal: Calha lo sai perché, tu mancavi sai? Bisseck salva tutto, Inzaghi mago Mandrake
INTER (a cura di Yvonne Alessandro)
Sommer 6 - Rischia maledettamente in uscita alta con i pugni in testa a Merino, fortuna che Kovacs non abbia fischiato fallo. Ma quando tira giù la saracinesca sul tiro a giro di Havertz salva letteralmente l’Inter.
Pavard 6,5 - Astuzia e conoscenza degli spazi da chiudere con maestria, quella chiusura sul traversone tagliente di Saka vale quanto un gol.
De Vrij 7 - È da ottobre il leader della difesa. Svetta da torre insormontabile per cancellare una serie di cross velenosi.
Bisseck 7 - Un banco di prova, come all’Etihad con il Manchester City. Sul filo del rasoio nel fronteggiare Saka, nella ripresa si erge a gendarme. E l’opposizione a corpo morto su Havertz nega il pari.
Dumfries 6,5 - Premiato dopo l’ottima gara col Venezia, dovrà spiegare da dove ha tirato fuori quella clamorosa traversa di trivela dopo appena due minuti. In difesa invece si trasforma in montagna invalicabile.
Frattesi 6 - Si prende la scena, ma non con le sue solite percussioni in area. Spende infatti un bel po’ di energie per favorire una coperta più lunga dietro, specie su Martinelli. Dal 62’ Barella 5,5 - Entra e si prende un giallo insensato nel litigio con Gabriel Jesus. Per il resto della gara tiene a freno i nervi e la lingua, la scelta migliore. Ma appare un po' scombussolato.
Calhanoglu 7,5 - Riprende in mano le redini del centrocampo come solo un vero gaucho sa fare. Sigaro in bocca, freddezza palla al piede. E sono 19 su 19 dal dischetto con la maglia dell'Inter. Quanto mancava lì in mezzo al campo. Dal 71’ Asllani 6 - Ritrova il campo dopo l’infortunio al ginocchio. Minuti finali da né carne né pesce.
Zielinski 6,5 - Spodesta il pupillo Mkhitaryan per concedergli un po’ di respiro. Molto ispirato sulla trequarti, la vera soddisfazione è vederlo recuperare palloni in cagnesco. Notevole passo in più. Dal 62’ Mkhitaryan 6,5 - Non sono sempre i muscoli la soluzione. Il suo cervello capta i pericoli, come una aspirapolvere li risucchia.
Darmian 6,5 - Deve comportarsi da buttafuori con Saka. Praticamente sempre attento e puntuale, cresce a dismisura nel secondo tempo e sormonta l’inglese. Anche con un tocco di classe.
Lautaro 6 - Prima volta da titolare in Champions, parte penalizzato da un giallo gratuito dell’arbitro Kovacs. Quel servizio a memoria per accendere Dumfries in contropiede meritava miglior sorte. Dal 62’ Thuram 6 - Fa a sportellate là davanti. Un po' troppo fumoso, stringe i denti con i compagni nel finale.
Taremi 6,5 - In serate del genere serve la giocata del campione, oppure la saggezza del veterano. E quella girata a trovare l’intervento da palla a mano di Merino genera il rigore di Calhanoglu. Dal 79’ Dimarco s.v. - Entra da uomo fresco per asserragliarsi dietro.
Simone Inzaghi 7 - Fuori Thuram, Mkhitaryan, Barella, Dimarco e Bastoni. Cinque cambi che stridono parecchio con l’Arsenal e sanno tanto di riflessioni pre-Napoli. Ma ancora una volta lui sorprende, come mago Mandrake, e trova la terza vittoria in Champions. Un bottino dal valore sconfinato per l’Inter che così si attesta al quinto posto a 10 punti. Il Napoli di Antonio Conte è avvisato.
ARSENAL (a cura di Bruno Cadelli)
Raya 6 - Dopo due minuti viene salvato dalla traversa sulla botta terrificante di Dumfries. Poi si fa vedere nella consueta impostazione dal basso e nulla più a parte qualche uscita. Non ipnotizza Calhanoglu dal dischetto come accaduto con Retegui.
White 6 - Gara attenta per tutti i 90 minuti, soprattutto quando disturba Taremi su un pericoloso cross dalla destra. Non si vede ma c’è quando serve in tutte e due le fasi del match.
Saliba 5,5 - Solitamente è enorme e imperturbabile come una statuta Moai. Oggi balla più del dovuto quando l’Inter accelera in verticale e rischia di prendere il giallo abbattendo Lautaro Martinez. Gara opaca e non al suo consueto livello.
Gabriel 6 - Prodigioso nel chiudere su Lautaro nel primo tempo. Ingenuo nell’ammonizione rimediata dopo appena quindici minuti di gioco. Nonostante il giallo però gioca senza paura creando qualche grattacapo in mischia quando si sgancia in avanti. Chiude il match da attaccante aggiunto.
Timber 6,5 - Dumfries dalle sue parti è un pericolo costante e non si fa vedere in attacco per contenere l’olandese. Butta un occhio anche alle possibili incursioni di Frattesi disputando una partita ordinata e attenta. Bravo ad intercettare un cross pericoloso nel secondo tempo. Corre e sprinta fin quando ha aria nei polmoni Dal 81’ Zinchenko s.v.
Saka 5,5 - Sonnecchia per tutto il primo tempo facendosi notare solo per un tiro sgonfio bloccato da Sommer. Meglio nella ripresa ma non incide con le sue giocate, troppo spesso prevedibili. Da un giocatore del suo talento ci si aspetta di più.
Partey 6 - Tiene la posizione e nulla di più. Non combina danni ma non è nemmeno illuminante negli schemi offensivi. Arteta sicuramente non gli chiede la luna e l’ex Atletico Madrid allora si limita al compitino.
Merino 4,5 - Rischia su un contrasto aereo con Dumfries giudicato in maniera bonaria da Kovacs. In mezzo patisce il flipper di passaggi impostato da Calhanoglu e non entra mai in ritmo. Causa il rigore con una mano galeotta e rimane negli spogliatoi. Dal 46’ Gabriel Jesus 6 - Gioca da brasiliano vero senza perdere palla. Dà maggiore pericolosità all’attacco dei ed entra con il piglio giusto. Ammonito per eccessiva irruenza su Barella.
Martinelli 6 - La catena di sinistra dell’Arsenal vive di alti e bassi. Lui prova a trovare spazi e giocate ma deve aiutare anche in fase di non possesso. Davanti nel primo tempo è il più pericoloso dei suoi e non si risparmia nemmeno nella ripresa.
Trossard 6 - Nel primo tempo si muove tanto ma appare disorientato. Talvolta è anche impreciso in qualche controllo elementare e non brilla. Arteta però gli dà fiducia e nella ripresa gioca molto meglio con maggiore velocità di gambe e di passaggio. Dal 81’ Nwaneri 6 - Entra alla grande e prova la botta da fuori nell’ultimo sussulto dell’Arsenal.
Havertz 6,5 - Nel primo tempo si muove senza dare punti di riferimento. Si vede più sull’esterno che in area dove si trova bene come una carpa nel deserto. Nel ripresa cambia posizione e sfiora la rete due volte: prima con un sinistro a giro e poi con una botta murata in maniera provvidenziale da Bisseck. Esce sanguinante ma cosciente nel recupero. Dal 92’ Odegaard s.v.
Mikel Arteta 5,5 - Tanto possesso e tanti sbadigli. Quando la squadra incontra avversari fisici e strutturati fatica a sfondare. Pesa la mancanza di un riferimento offensivo se il giro palla è sterile senza rapidità. Qualche occasione creata ma estemporanea non può bastare per fare punti a San Siro. Viene anche ammonito per aver toccato il pallone mentre era in gioco, rischia addirittura il rosso.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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