Le pagelle dell'Inter - Skriniar monumentale, l'attacco non decolla
Shakhtar Donetsk-Inter 0-0
Handanovic 6 - Approccio mentale non semplice, ma il messaggio della Curva deve averlo senz'altro rincuorato. Corre qualche pericolo, ma lo Shakhtar sbaglia sempre di qualche centimetro e lo chiama in causa di rado.
Skriniar 7 - La crescita nel ruolo di "braccetto" è evidente ed esponenziale. Aggredisce alto l'avversario, con contezza dei propri mezzi. Anche a rischio (sempre calcolato) di prendere qualche infilata. E quel salvataggio sul cross radente di Dodo vale un gol.
De Vrij 6,5 - Difficile tenere a bada i giocolieri dello Shakhtar. Lui però è al solito impeccabile in tutte (o quasi) le letture difensive. C'è parecchio del suo in questo il clean sheet, che è peraltro appena il secondo stagionale.
Bastoni 6,5 - Patisce leggermente di più rispetto ai due coinquilini le accelerazioni degli ucraini, ma s'arrangia con quello che ha. Anche lui sta crescendo: giocare su questi palcoscenici, non v'è dubbio, aiuta.
Dumfries 5 - Inzaghi sceglie la modalità "assalto" sulla destra e s'affida a lui in luogo di Darmian. L'esuberanza fisica mette sull'attenti Ismaily, ma è troppo approssimativo in palleggio. Serataccia per l'olandese: nella ripresa va ancora di più in difficoltà.
Barella 6 - Il richiamo della porta è molto più forte rispetto alle stagioni passate. Dopo aver fatto incetta di assist, cerca anche l'eurogol con una traiettoria dolcissima che va a stamparsi sul montante, e che lascia attonito per alcuni secondi tutto l'Olimpiyskiy. Premesse d'altissimo livello, ma nel secondo tempo si sgonfia, forse perché il serbatoio è a corto di carburante.
Brozovic 5,5 - Meno direttore d'orchestra e più contropiedista nel primo tempo di Kiev. Smista poco, ma quando l'Inter bypassa la prima linea ucraina c'è quasi sempre il suo zampino. Non è il solito Brozo, ad ogni modo: quando Inzaghi sceglie di rivedere l'assetto, è il primo ad essere sacrificato. (Dal 56' Calhanoglu 5,5 - Non accende la luce: gli si chiede di più).
Vecino 5,5 - Qualche sprazzo, un paio di inserimenti accennati nei primi quarantacinque. Pochi errori tecnici, ma viaggia a intermittenza. (Dall'82' Gagliardini s.v.).
Dimarco 5,5 - Dodo su quel lato è una furia. Una molla pronta a scattare, che negli allunghi lo mette quasi sempre in difficoltà. Rispetto agli standard produce anche meno in proiezione offensiva. Rivedibile. (Dall'82' Perisic s.v.).
Dzeko 5 - Paga forse un po' di fatica: poco fluido nelle movenze, nei fraseggi nello stretto con Lautaro. Ha un'occasione enorme in chiusura di primo tempo e la spreca, mandando alle stelle il suo destro. (Dal 56' Correa 6,5 - Una sola, grande giocata. Che non vale i tre punti soltanto per "colpa" di uno strepitoso Pyatov).
Lautaro 5 - Tanta lotta nel fango per il Toro, che sa sporcarsi e indossare l'elmetto quando ne avverte la necessità. Peccato che, al pari di Dzeko, sprechi l'unica vera palla gol che gli capiti a tiro con un errore grossolano a tu per tu con Pyatov. (Dal 72' Sanchez 6 - Ingresso che quantomeno dà un po' di brio all'attacco).
Simone Inzaghi 5,5 - L'elemento da cui ripartire è la porta inviolata, non una consuetudine in questo avvio di stagione. Sul resto c'è molto da lavorare. I cambi danno una scossa, ma non basta.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
Direttore Responsabile: Lapo De Carlo
Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione n. 18246
© 2024 linterista.it - Tutti i diritti riservati