Inzaghi conquista tutti: cosa vuol dire essere il valore aggiunto dell'Inter
Cosa significa essere il valore aggiunto di un top club? Lo può spiegare Giuseppe Marotta che su Inzaghi si è espresso proprio così, affermando che sin dal suo arrivo "si è inserito subito grazie al supporto dei dirigenti ed è riuscito a dimostrare le sue qualità". A parlarne Marotta quasi si emoziona. Lo ha definito come la stella polare dell’Inter perché "capace di guidarci nel migliore dei modi. Inzaghi sta lavorando al meglio e l’obiettivo è ripetere il successo dell’annata precedente". Dopotutto, l’obiettivo è quello: "Inseguiamo con umiltà la seconda stella che rappresenterebbe il ventesimo scudetto, un grande regalo per i nostri tifosi, la proprietà e per tutto il Club. Un segno di crescita che abbiamo visto anche con la qualificazione agli ottavi di Champions League, un traguardo che mancava da dieci anni". Ha dichiarato a 90°minuto, trasmissione Rai.
Simone Inzaghi è consapevole di ciò. Lui ha fatto la gavetta come, forse, tanti allenatori d’oggi dovrebbero fare prima di mettersi alla guida di un top club. È uno dei più giovani, non ha grossa esperienza internazionale. Ha però la testa sulle spalle ed i piedi ben saldi in terra. Le sue idee sono chiare, sa come farsi rispettare sul campo. Negli anni passati alla Lazio ha capito come ci si comporta con giocatori giovani e più esperti, e anche con i top player. È riuscito a ritagliarsi la sua dimensione, dando un’identità alla squadra che oggi rispetta e difende. A dirla tutta, se a giugno (quando è stato ufficializzato all’Inter in una notte di inizio estate) gli avessero detto che oggi sarebbe stato campione d’inverno forse non ci avrebbe messo nemmeno la firma. Una scommessa troppo grande da vincere. Inzaghi, però, ha preferito lavorare alla sua maniera. Poche chiacchiere, tanto lavoro. E nonostante un avvio in salita è riuscito a recuperare punti importanti, mettendo un margine di distanza tra l’Inter e le dirette interessate Milan, Napoli, Atalanta e Juventus (vere contendenti al titolo tricolore). Dopotutto, l’obiettivo è chiaro: la seconda stella. Marotta lo ha ribadito chiaramente. Certo, all’inizio non era di certo facile perché l’Inter non era tutta rose e fiori. Bisognava fare i conti con alcune cessioni, inserire nuovi giocatori nell’organico e soprattutto sopperire all’eredità di Conte. Non l’ultimo della classe. E Inzaghi, per caratteristiche, è molto simile al tecnico attuale del Tottenham. Pieno di grinta e carattere che sa farsi rispettare dai suoi giocatori.
In sei mesi l’ex Lazio ha gettato le basi per poter disputare una grande seconda metà di stagione. I presupposti ci sono tutti, il mercato di gennaio potrà dare all’Inter qualche innesto più senza tralasciare le risorse che si hanno già a disposizione in rosa. Dopotutto, l’ambiente Inter sa che con Inzaghi è in mani sicure. E forse, un’atmosfera così non si respirava da anni ai piedi della Madonnina.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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