Inter-Parma 3-1, la moviola: errore sul rigore e sul 2-0, che serataccia per Abisso

Inter-Parma 3-1, la moviola: errore sul rigore e sul 2-0, che serataccia per Abisso
sabato 7 dicembre 2024, 23:43Primo piano
di Marco Corradi

Proseguono le serate sfortunate del fischietto Rosario Abisso alla direzione dell'Inter, che l'aveva duramente contestato nella gestione-Spalletti per quel tocco di petto di D'Ambrosio che aveva generato un rigore. Inter-Parma si trasforma in un match da incubo per l'arbitro della sezione di Palermo che, pur non incidendo direttamente sul risultato, si ritrova a inseguire costantemente un match che (nelle decisioni) gli sfugge subito di mano. Errori su errori e una prova che, nel complesso, è da 4.5 col giallo del rigore finale. 

Abisso inizia subito col piede sbagliato: non c'è rigore su Lautaro, il VAR corregge

Iniziamo dal primo episodio in ordine temporale, che arriva dopo nove minuti di gioco. Mandela Keita colpisce Lautaro, il fallo è netto e Abisso fischia un calcio di rigore. Un errore grave, perché l'arbitro è ben posizionato e dovrebbe vedere che l'azione comincia un paio di metri fuori area: il VAR Pezzuto interviene e lo corregge, mantenendo il risultato sullo 0-0 ed evitando il giro dal dischetto ad Hakan Calhanoglu. Timide proteste nerazzurre su un mani di Delprato (15'), ma il braccio è vicino al corpo e il movimento sembra naturale: giusto concedere solo corner. Passano tre minuti e l'Inter segna proprio col Toro: giusto annullare, offside netto di Thuram sulla combinazione con l'argentino.

Errore sul gol di Barella, Abisso è bocciato. Su Lautaro era rigore?

Non va meglio nella ripresa, dove Abisso sbaglia subito al 54'. Sia l'arbitro che i suoi collaboratori vedono un tocco di Lautaro sul filtrante di Mkhitaryan, che non c'è: il VAR smentisce entrambi e viene così convalidata la rete del 2-0 di Nicolò Barella, che si era involato mettendo a sedere il difensore e spiazzando Suzuki. Dubbi anche all'84', quando Abisso prima concede e poi revoca al VAR un rigore per il contatto Lautaro-Hainaut. Quattro replay differenti non chiariscono con assoluta certezza che il contatto non ci sia, anzi: il tocco sembra lieve e sembra esserci. Può starci non dare rigore, può starci darlo perché i piedi si sfiorano. Non è certamente questo l'episodio che trasforma la gara di Abisso in una prova insufficiente ma, sommato agli altri, evidenzia tutta l'incertezza di un arbitro sotto pressione. Incertezza che si vede anche nella sua (eccessiva) vicinanza all'azione: mai ci era capitato di vedere il direttore di gara colpito per cinque volte dai giocatori. Stasera è successo.