Inter, è la notte degli esami. E del tango argentino tra Dybala e Lautaro
Tutto o niente, altro che portaombrelli. Alla fine ha ragione Simone Inzaghi a dire che la Coppa Italia viene bistrattata soltanto da chi non gioca per la vittoria: chi arriva alla finale vuole piazzare la ciliegina sulla torta, o ancor meglio cercare di rendere più torta possibile un trofeo tanto criticato quanto ago di una bilancia tra stagione fallimentare o mica tanto da buttar via.
Lo sa bene il tecnico nerazzurro, col sogno tricolore svanito ma non del tutto impolverato, lo sa benissimo anche Massimiliano Allegri che in conferenza stampa, pur di nascondere il nervosismo, si è messo a giocare coi nastri verdi presenti sul trofeo davanti a sé.
Niente ricette magiche, serve la fame per vincere la Coppa Italia
E la tensione non può mancare al quarto atto di una sfida che sembra interminabile, scandita dal rigore prima sbagliato e poi ribattuto e segnato da Calhanoglu in campionato e culminata col successo nerazzurro in pieno recupero targato Sanchez durante la Supercoppa. L'equilibrio la farà da padrone, come ribadito dallo stesso Inzaghi in conferenza stampa: «Abbiamo di fronte un avversario molto forte di fronte, dovremo dare il 120% per alzare il secondo trofeo stagionale. Per me non esistono ricette, per vincere devi avere fame».
Dybala-Lautaro, il tango argentino
La voglia di far bene ce l'avranno sicuramente i due protagonisti di questa sfida, compagni di nazionale ma rivali stasera sul prato dell'Olimpico. Da una parte Lautaro, già in formato 'Fenomeno' contro il Milan in semifinale - doppietta decisiva per il 3-0 - e con la testa sul campo nonostante le varie voci di mercato a metà tra il catalano e il castigliano (Barcellona e Atletico Madrid, ndr).
Dall'altra Paulo Dybala, in scadenza e sempre più lontano dal progetto Juventus considerata la decisione del club bianconero di non rinnovare il contratto a la Joya. Destini incrociati e stretti in una morsa da quell'ormai inflazionato filo rosso, coi nerazzurri alla finestra pronti a corteggiare l'attuale numero 10 della Juve soltanto in caso di partenza del Toro, il più sacrificabile (e costoso visti i 70 milioni di euro richiesti dalla società) tra i sacrificabili.
Torta o ciliegina, questo è il dilemma
Se Inzaghi è parso un po' più teso e ancora aggrappato ai sogni di un clamoroso sorpasso sul Milan - «Una volta finita la partita penseremo alle ultime due giornate dove ci giocheremo lo Scudetto», ha ribadito il tecnico interista - Allegri al contrario è riuscito a mascherare il nervosismo tra battute e considerazioni varie, rigirando spesso la domanda sulla reale importanza del trofeo: «La squadra comunque è cresciuta, poi la società ci ha dato una grossa mano grazie al mercato fatto in inverno, abbiamo fatto una rincorsa importante terminata in casa proprio con l'Inter. Ora c'è la Coppa Italia, per essere qui bisogna arrivarci. Di solito era la ciliegina? Vorrà dire che ora sarà soltanto la torta».
Pochi punti interrogativi, dubbio Bastoni per Inzaghi
Handanovic però non ha voluto utilizzare troppi giri di parole, ribadendo più volte che «sarà una gara equilibrata, in cui i dettagli faranno la differenza». Non solo, serviranno le motivazioni giuste, indipendentemente dal campionato: «Più difficile vincere la Coppa Italia o lo Scudetto? Bella domanda - ha ribadito in conferenza il portiere sloveno -, non so cosa sia più difficile. Ma penseremo a domani, poi vedremo cosa succederà».
Per quanto riguarda le formazioni, il dubbio principale per Inzaghi sarà proprio Alessandro Bastoni, rientrato in gruppo dopo i problemi muscolari al soleo: il giocatore si è allenato col gruppo nelle ultime sedute e stringerà i denti, ma verrà comunque valutato nelle ultime ore prima della gara di questa sera. Davanti non si cambia, Lautaro e Dzeko guideranno l'attacco nerazzurro supportati da Barella, Brozovic e Calhanoglu.
È la notte degli esami
Il titolone poi lo ha regalato lo stesso Allegri, con Dybala in campo dal primo minuto nel 4-2-3-1 completato da Cuadrado, Bernardeschi e Vlahovic. Zakaria e Rabiot, invece, si piazzeranno in cabina di comando. Punti interrogativi a parte, Inzaghi e Allegri schiereranno la miglior formazione possibile in una notte in cui ci si gioca l'ennesimo trofeo. Ma non importa quanto vale, davanti al tutto esaurito dell'Olimpico (5 milioni di euro guadagnati, record per la competizione) sarà l'ennesima notte degli esami. Delle coppe e dei campioni.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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