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Inter, Chivu assicura: "Il gruppo è solido e consapevole: siamo competitivi"

Inter, Chivu assicura: "Il gruppo è solido e consapevole: siamo competitivi"TUTTOmercatoWEB.com
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Oggi alle 19:52Primo piano
di Daniele Najjar

Al BPER Training Centre, il Presidente e CEO dell'Inter Giuseppe Marotta presenterà la stagione sportiva 2025/2026 a partire dalle 14 di oggi, lunedì luglio. Subito dopo interverrà l'allenatore Cristian Chivu.

Segui qui su L'Interista la diretta testuale delle loro parole.

Prende parola Marotta: "Buongiorno a tutti, siamo ai nastri di partenza di una nuova stagione sportiva. Volevo evidenziare l'ultimo percorso recente. In Italia abbiamo vinto sette titoli, siamo la società che ha conseguito più punti in Serie A e abbiamo partecipato con continuità rispetto a nostri competitor alla Champions League con due finali di che rappresentano un dato storico. Sono risultati di un lavoro e di un'ultima stagione con 63 partite, decine in più di qualche nostro competitor. La proprietà è qui presente con la dottoressa Ralph e la proprietà è sempre presente anche se silente. Parliamo di una presenza continua e lungimirante. Spesso i fondi sono considerati in maniera negativa ma non è così"

Sulla stagione e la scelta di Cristian Chivu: "Qui ad Appiano Gentile sono stati stanziati investimenti nuovi e Oaktree ha risposto dando il suo apporto in un processo di innovazinee di questo centro. L'intervento poi riguarda anche il centro sportivo di Interello e la proprietà ci tiene molto. La proprietà ha anche a cuore il tema dello stadio. Siamo arrivati in fondo a tutte le competizioni, siamo arrivati secondi ad un centimetro dalla vittoria della Champions ed è stato difficilissimo e vogliamo colmare quel centimetro. Noi vogliamo vincere anche quest'anno e ripartiamo con un allenatore nuovo. In questi mesi sono state scritte tante cose, anche che fosse una scelta di rincalzo. Non è assolutamente così. Abbiamo fatto come tutte le aziende delle scelte e abbiamo avvalorato la scelta di questo giovane allenatore che conosce ambiente, giocatore e storia del club. La scelta è nata da questo. Il modello è stato cambiato e Okatree ha investito su profili precisi di età e continueremo. Ringrazio anche Piero Ausilio e Dario Baccin per il loro lavoro. Siamo orgogliosi della scelta di Chivu ed è stata la scelta migliore"

Sulla formazione Under 23 di Stefano Vecchi: "Accanto alla prima squadra abbiamo varato anche l'Under 23 che è affidata a Stefano Vecchi. C'è la grandissima soddisfazione di aver affidato prima e seconda squadra a due allenatori che vengono dal settore giovanile e hanno vinto titoli con i giovani. L'Under sarà una fucina di giovani talenti. La squadra per ora si allenerà ad Interello e speriamo presto però che si possano allenare qui sulla prima squadra. Ci tengo a sottolineare anche il percorso dell'Inter Women che giocherà la Champions League, siamo attenti a tutto. Siamo una società all'avanguardia anche dal punto di vista della sostenibilità"

Prende parola l'allenatore Cristian Chivu

Con quale spirito si riparte?
Con lo spirito giusto per rimanere una squadra competitiva. Le aspettative come sempre sono alte, di mantenere lealtà e passione per arrivare al raggiungimento degli obiettivi"

Quanto può agevolare avere il gruppo affamato?
"La testimonianza di quello che il gruppo ha fatto negli ultimi anni è quanto si è ottenuto nell'ultimo periodo. Il gruppo è solido e consapevole"

Sul gruppo.
“Credo che la testimonianza di quello che il gruppo ha fatto negli anni sia il risultato di quanto ottenuto in questo periodo. Una squadra vincente, o che arriva a lottare per vincere titoli, che arriva a fare due finali di Champions League e una di Europa League, testimonia un gruppo solido e consapevole di quello che ha o che può dare”.

Ha chiuso la tournée americana con un chiarimento di squadra?
"È stata una discussione di cose successe, non dette. Sono cose che fanno parte di uno spogliatoio, di un gruppo maturo, che ha tanta voglia di vincere e ha bisogno ogni tanto di chiarezza".

Come si può migliorare la squadra sul mercato?
"Con la società siamo sempre in contatto per stabilire le strategie di questo mercato, di quello che vorremmo avere in squadra e di quale vorremmo che fosse il futuro della squadra. Siamo a stretto contatto, condividiamo le stesse idee e sicuramente siamo sempre aperti a delle opportunità che possono arrivare. Manca ancora un mese di mercato".

Ha già lavorato con Pio Esposito e Giovanni Leoni, a livello umano cosa può dire?
"A livello umano sono tanta roba, tutti e due. Secondo me saranno il futuro del calcio italiano, e credo che voi giornalisti ve li godrete a lungo in Nazionale italiana. Per molti anni rappresenteranno la nazionale italiana di calcio".

Lo scudetto è una priorità negli obiettivi?
“Noi non guardiamo mai indietro e non vogliamo nessuna rivincita. Guardiamo al presente, a quello che vogliamo costruire per il futuro. Abbiamo ereditato una situazione costruita da questa società che è sempre rimasta ai vertici. Faremo del nostro meglio e daremo sempre il massimo per raggiungere gli obiettivi. A parole ovviamente è semplice, a fatti è più difficile, ma la società ha dimostrato che è unita e che vuole incidere e rimanere ai vertici in Italia, in Europa e nel mondo”.

Quale può essere lo slogan dell'Inter?
“Non vogliamo copiare nessuno, non abbiamo l’obbligo di copiare. Noi vogliamo soltanto lavorare per essere competitivi”.

L'Inter vuole cambiare a seconda delle partite?
"Vogliamo essere più ibridi, adattandoci ai vari momenti delle partite di calcio".

Come hai gestito quello che è successo nel finale di stagione?
“E’ stata una discussione su cose successe e non dette. Sono cose che fanno parte di uno spogliatoio, di un gruppo che ha tanta voglia di vincere. Il gruppo ha bisogno ogni tanto di un po’ di chiarezza”.

Quanto dureranno le scorie della finale di Champions?
“Siamo un gruppo maturo, con una certa esperienza, che sa gestire determinati momenti. Sappiamo accettare anche le critiche e gestire situazioni non comode a livello mentale. Le aspettative su questa squadra erano altissime a maggio, purtroppo le cose non sono andate come tutti si aspettavano. A livello mentale qualcosa subisci, c’è tanta amarezza e c’è stata tanta voglia di ottenere qualcosa di importante. Il bello del calcio è che arriva la partita o la stagione successiva e si riparte sempre da zero, anche se bisogna accettare ciò che si dice in giro. Quelle cose devono essere fonte di motivazione per il futuro, per lavorare un po’ di più e avere più ambizione”.

Cosa le è piaciuto della tournée americana?
“Mi è piaciuta la voglia di fare il massimo e ottenere risultati importanti. Questa società ci fa capire che le aspettative sono sempre alte e bisogna cercare di fare del nostro meglio, nonostante le tre settimane chiusi in un albergo e i cambiamenti climatici subiti in quel periodo. Ho visto sempre un gruppo desideroso e voglioso di far bene, di dare il massimo di quello che loro avevano in quel momento”.

Siete consapevoli che ci sia un percorso da fare che non può essere fatto solo di successi?
"Questo fa parte della vita, non solo del calcio. Le cose sono semplici, si può vincere subito o no, ma in entrambe le situazioni si deve accettare che si tratta di un percorso. Bisogna accettare anche il fatto che questa squadra negli ultimi anni è sempre stata ai vertici del calcio italiano e non solo, bisogna anche accettare che vogliamo mantenere la squadra ai vertici. A volte ci riesci e a volte no, ma non perché sono arrivato io. Poteva succedere anche all'allenatore passato".

Cosa le sta piacendo di più finora?
“La responsabilità che mi è stata data. Le ho sempre prese, le ho sempre accettate per arrivare anche ai miei obiettivi personali. E’ una bella sfida tornare nella società che mi ha dato tanto. Non si tratta solo di questo, ma anche di un club che è ai vertici. E’ importante. Io farò del mio meglio per essere all’altezza, per dare qualcosa o per far tornare qualcosa alla società che mi ha dato molto in questi ultimi 18 anni con qualche pausa. Queste sono le mie ambizioni: l’Inter è sempre nel mio cuore e voglio dare anche io qualcosa di importante”.

Quanto ci vorrà affinché diventi l’Inter di Chivu?
“Da allenatore ed ex giocatore penso una cosa: la differenza la fanno i giocatori. L’allenatore trasmette idee, dà un’identità, ma conta più di tutto ciò che il giocatore riesce a dare in campo. Non ho mai visto un allenatore bravo senza giocatori bravi”.

Calhanoglu può giocare anche in un ruolo diverso a centrocampo?
"Il reparto è numeroso e abbiamo giocatori, molto bravi e forti. Bisogna poi vedere strada facendo. La mia idea è che in alcune partite saranno in tre, in altre saranno in due. I nomi li sceglieremo in base alla loro prestazione durante la settimana, all'avversario. Calhanoglu sono contento abbia lavorato molto, che sia tornato sano. Ha tanta voglia di rifarsi, in America era molto amareggiato e deluso per non aver potuto aiutare la squadra. Era molto dispiaciuto in quella situazione, le aspettative sue e nostre erano di averlo per la seconda partita. Ha lavorato sodo, tanto in queste tre settimane e l'ho visto anche oggi molto bene".

I centrocampisti che ha possono reggere le tre punte?
“Io non ho mai detto che giocherò con tre punte. La base è il 3-5-2, ma l’occupazione del campo è sempre in base a quello che l’avversario può anche concedere l'avversario quindi può diventare 3-2-5, 4-2-4 o 4-4-2. Dipende anche dalla dinamica della partita. Bisogna accettare i duelli e cercare di vincerli: vincendo i duelli si vincono anche le partite. Ci concentriamo su quello, cercando di dare un’identità di squadra fin da subito. Cercheremo di allenare più moduli per cambiare di partita in partita e a partita in corso”.

Ha detto che contano i giocatori ma lei in che cosa può incidere?
“Spero di incidere con il buonsenso, con la cattiveria, con le incazzature e con il sorriso. Parlo ovviamente anche del mio staff. Cercherò di capire i giocatori, di parlare con loro, perché spesso ci si dimentichiamo che abbiamo a che fare con persone e hanno le loro fragilità. Bisogna anche cercare di comprendere  le loro difficoltà e sistemarle. Credo molto nella comunicazione e in quello che una persona può dare a un’altra. Per questo ho fatto sette anni di settore giovanile anche Poi ho avuto la possibilità di lavorare con ragazzi a Parma e adesso ho a che fare con ragazzi con cui ho anche lavorato in passato. Mi fa piacere aver trovato grandi campioni, perché questa squadra e questi giocatori li ho sempre stimati e ammirati”.

Ha ricevuto messaggi particolari dai compagni del Triplete?
“Mi sembra di vedere anche un deja vu. I messaggi sono sempre gli stessi, mi ha fatto piacere riceverli dai miei ex compagni. Mi ha fatto piacere rivedere Maicon in America, come Pupi, Materazzi e tutti i ragazzi che conoscono bene questo posto meraviglioso”.

Quest'anno partire da non favoriti può essere un vantaggio?
“Non parlo di favoriti o altro. Conosco solo la via del lavoro e lavorare al massimo perchè si raccoglie quello quello che si semina. Non è giusto parlare di favoriti, poi è normale che le squadre che ambiscono a vincere il campionato a parole sono sempre le stesse”.