Il pagellone di Dzeko - Meglio tardi che non averlo avuto affatto
Sostituire Romelu Lukaku e restare comunque competitivi. ÈÌ questa la missione impossibile toccata in estate a Giuseppe Marotta, che negli ultimi giorni di un calciomercato quanto mai turbolento ha dovuto sostituire in fretta e furia il suo attaccante titolare e uomo più rappresentativo. Come se gli addii di Achraf Hakimi e Antonio Conte - e lo stop forzato di Christian Eriksen - non fossero stati abbastanza traumatici. Per rimpiazzare Big Rom, l’area tecnica nerazzurra si è fondata su un vecchio pallino: Edin Dzeko, seguito a lungo nelle scorse stagioni e finalmente pronto a dire addio alla Roma per giocarsi a Milano l’ultima grande avventura della carriera.
Un impatto devastante
L’impatto del bosniaco con il mondo Inter è stato subito devastante: gol e assist nella prima giornata di campionato contro il Genoa. Allo stato attuale sono 18 le presenze del centravanti in maglia nerazzurra: 1.240 minuti in campo per 8 gol e quattro assist, a cui si aggiungono i tre (un assist) realizzati in Champions League. L’ex giocatore della Roma si è dimostrato un ottimo partner offensivo per Lautaro Martinez, utile non solo in zona gol ma anche dal punto di vista tattico. Forse anche di più rispetto a quanto non facesse Lukaku, sebbene il belga avesse la capacità di fare reparto da solo.
I rimpianti per non averlo preso prima
Indubbiamente la domanda che tutti i tifosi nerazzurri si pongono è: perché non l’abbiamo preso prima? E i rimpianti rimangono, visto che l’Inter lo aveva seguito già quando lasciò l’Inter per trasferirsi al Manchester City e quando poi dai Citizens approdò in Italia via Roma. L’età sicuramente non è dalla sua parte, ma è meglio averlo avuto tardi che non averlo avuto affatto.
Voto 7
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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