Anno 2021 - Le voci sull’instabilità societaria e le parole di Marotta
Il 2021 è ormai alle spalle ed è giunta l’ora di riavvolgere il nastro di un anno che ha sancito la rinascita dell’Inter. Un anno dunque vincente per i nerazzurri, che hanno gioito ma anche attraversato momenti particolari a causa di una situazione societaria non sempre confortante. La dirigenza interista, infatti, dallo scorso inverno, non ha più ricevuto feedback totalmente positivi dalla Cina. Nonostante tutto in Viale della Liberazione non si sono persi d’animo, continuando a programmare intraprendendo la via della sostenibilità. Ma non sono ovviamente mancate evitabili stilettate partite da addetti ai lavori o, addirittura, da presidenti e dirigenti di squadre avversarie.
Le prime difficoltà e l’accordo con Oaktree
È passato un anno ormai da quando la Cina ha deciso di chiudere i rubinetti. Ci ricorderemo infatti dell’Inter di Antonio Conte che, in piena volata Scudetto, per la sessione invernale di calciomercato, sognava rinforzi del calibro del Papu Gomez e di Rodrigo De Paul. Ma niente, Conte e la stessa dirigenza nerazzurra dovettero mettersi l’anima in pace: stop ai grandi investimenti. In breve tempo la proprietà passa da una quasi cessione a BC Partners all’accordo con il fondo californiano Oaktree, che garantisce alla Beneamata un prestito di 275 milioni di euro da restituire in tre anni. L’Inter, con l’aiuto dei propri tesserati, riesce ad attraversare le difficoltà legate al pagamento degli stipendi e a maggio alza il diciannovesimo titolo nazionale della sua storia.
Dallo Scudetto alle stilettate di Commisso
Ma il popolo nerazzurro non fa in tempo a festeggiare, che arrivano uno dopo l’altro gli addii di Conte, Hakimi e Lukaku. Perdite pesanti per l’organico e per i cuori dei supporters interisti, che non capiscono quale possa essere a quel punto il destino di una squadra comunque Campione d’Italia in carica. Sta di fatto che così facendo la società recupera risorse, immettendo denaro fresco nelle casse del club. L’Inter intraprende dunque la strada dell’autofinanziamento, senza azzardare passi più lunghi della gamba. Eppure c’è chi proprio non riesce a contenersi come Rocco Commisso, che in più occasioni punzecchia i nerazzurri, rei secondo lui di “non aver rispettato gli indici di liquidità” e quindi di “aver falsato” il campionato della passata stagione.
Le parole confortanti di Marotta
Attacchi gratuiti, rispediti però al mittente da Beppe Marotta, che già dopo l’estate ha voluto rassicurare i tifosi: "La nostra condizione è alla pari degli altri club. Stiamo pagando regolarmente gli stipendi […] Siamo usciti dal tunnel, c'è stabilità. Zhang ha passione ed ha ribadito più volte il proprio impegno a lungo termine". Parole poi confermate dalla proprietà che, in questi giorni con una nota ufficiale, ha voluto comunicare come il problema del debito si sia stabilizzato gradualmente. Così, l’indice di liquidità tirato in ballo continuamente da Commisso e Barone, almeno per questa stagione, non creerà alcun grattacapo al club meneghino che, anzi, tra gennaio e aprile, otterrà il rifinanziamento del doppio bond in scadenza il 30 giugno 2022 (375 milioni complessivi) con uno nuovo da circa 400 milioni. “L’Inter è per la trasparenza e ha sempre rispettato le scadenze”, questa la presa di posizione di Marotta, un dirigente che non parla mai a caso e che crede fermamente nel progetto interista. Insomma, i tifosi della Beneamata possono dormire sonni tranquilli.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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