A ‘Mou’so duro. L'Inter annienta la Roma: 3-1 ai giallorossi, ora Bologna vale un pezzo di scudetto
Altro che contraccolpo positivo dopo il derby di Coppa. Non solo certezze, il successo col Milan ha dato carburante a una squadra che nemmeno due mesi fa sembrava esausta, senza nessuna capacità di reazione. Il lavoro mentale di Simone Inzaghi ha pagato nella stracittadina, dando i suoi frutti migliori forse nella partita più importante della stagione nerazzurra. Il 3-1 contro la Roma ha evidenziato una solidità mentale difficile da replicare, ma soprattutto la voglia di essere giudici del proprio destino, senza attendere risultati da altri campi in un finale di stagione rovente. E la classifica parla chiaro: la banda nerazzurra si presenterà al recupero col Bologna nel miglior modo possibile, con in tasca la quinta vittoria consecutiva tra campionato e coppa Italia.
Dumfries da bomber, Brozo spettacolare: 2-0 al termine dei primi 45'
Dumfries come attaccante aggiunto, Dimarco a sfidare Karsdorp. E la coppia Dzeko-Lautaro di nuovo insieme. Le accortezze tattiche di Inzaghi hanno evidenziato sin da subito il leitmotiv di una gara delicata, anzi delicatissima in chiave scudetto. Nemmeno la risposta a uomo della Roma sembra aver sorpreso più di tanto Barella e compagni, che hanno accettato sin da subito il duello fisico in mezzo al campo. Nei primi 20’ di gioco i giallorossi hanno evitato di replicare la gara di Coppa Italia, con un atteggiamento più difensivo e meno propositivo. E l’uno contro uno ha sporcato quasi tutti i palloni, rendendoli quasi ingestibili da parte dei 22 in campo.
Soltanto un paio d’occasioni hanno scandito il cronometro fino al 30’, quando Dumfries ha raccolto il suggerimento di Calhanoglu, al termine di un’azione manovrata, di squadra: piazzato facile alle spalle di un disperato Rui Patricio, incolpevole sull’errore grossolano del reparto difensivo giallorosso. Dieci minuti più tardi il gol capolavoro di Brozovic, sempre su un ribaltamento di fronte: giocata più da 10 che da numero 77 e palla sul palo più lontano. Un due a zero al termine del primo tempo che ha praticamente indirizzato tutto il match.
La reazione nel finale non basta, l'Inter vince 3-1. A Bologna ci si gioca un pezzo di scudetto
Non serve nemmeno aspettare tanto per la mazzata finale. Bastano sei minuti dall’inizio del secondo tempo ai nerazzurri per chiudere virtualmente il match: su calcio d’angolo Lautaro Martinez, lasciato solo, ha spinto la terza palla del match di testa, alle spalle di un immobile Rui Patricio. Nemmeno sul 3-0 la Roma è riuscita a trovare una reazione di rabbia, la prima parata di Handanovic è arrivata addirittura al 12’ della ripresa: troppa Inter per una Roma arrendevole e poco pericolosa anche nel momento in cui i ritmi si sono abbassati notevolmente.
Dal 63’ in poi è stata una passerella un po’ per tutti, in attesa di un fischio finale posticipato soltanto per questioni di tempistiche e di regolamento. Applausi e cori per José Mourinho, standig ovation per Brozovic, applaudito più per tutta la stagione che per il gol segnato questa sera. Non sono mancati ovviamenti i cori per Simone Inzaghi, arrivato in punta di piedi e oggi sempre più al centro del progetto interista. Nemmeno il gol di Mkhitaryan e la reazione nel finale dei giallorossi ha spaventato la banda di Inzaghi: l’Inter vince una gara pesante, decisiva, cruciale. Anzi, l’Inter vince e basta, oltre che convincere, superando forse lo scoglio più difficile. Il recupero col Bologna pesa come un macigno, al Dall'Ara ci si giocherà un pezzo di scudetto.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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