Estasi Italia: Spagna battuta ai calci di rigore, gli azzurri conquistano la finale

L'Italia vola in finale di Euro 2020: al termine una partita sofferta e lunghissima contro la Spagna, gli azzurri conquistano il pass per il terzo atto di Wembley (quello che vale la coppa) dopo la lotteria dei rigori.
Le scelte. Mancini si affida ai soliti dieci più uno, Emerson, il sostituto designato dello sfortunatissimo Spinazzola. Scontata la conferma di Barella, che occupa la casella sul centro-destra al fianco di Jorginho e Verratti. Davanti c'è ancora Immobile, con Chiesa e Insigne a fargli da scudieri. Il coup de theatre di Luis Enrique è l'esclusione di Morata: il c.t. spagnolo sceglie di non dare riferimenti alla difesa azzurra e opta per un tridente leggero composto da Oyarzabal, Dani Olmo e Ferran Torres.
45' di sofferenza. Il primo tempo è a tinte rosse. L'Italia mette subito il turbo, ma è presto costretta a rinculare dinanzi al palleggio raffinato ed efficace degli avversari. Eppure le occasioni non mancano: Barella coglie il palo dopo un errore di Unai Simon, ma in evidente offside. Il centrocampista nerazzurro può rifarsi qualche minuto più tardi, ma Busquets è bravo a sbarrargli la strada un istante prima della battuta a rete. La Spagna macina gioco, pur difettando nella scelta finale: Dani Olmo fa detonare il destro a pochi passi da Donnarumma, che è bravo ad opporsi con un guizzo fulmineo.
La sblocca Chiesa. Il film dei primi minuti della ripresa è lo stesso: Spagna che attacca, Italia inconsuetamente sufficiente in costruzione bassa. Busquets disegna una parabola dal confine dell'area che scende minacciosamente in picchiata, ma per fortuna degli azzurri sibila la traversa e termina alta. Serve un episodio, che si materializza al sessantesimo: fuga in verticale di Immobile, che apparecchia in qualche modo per Chiesa, micidiale nella conclusione a giro che non lascia scampo Unai Simon. È il punto di non ritorno: di lì in poi l'Italia si chiude a testuggine, difende strenuamente e per un soffio non raddoppia con Berardi, subentrato proprio ad Immobile.
Il pari di Morata. La Spagna assorbe il colpo come un'ingiustizia e riprende ad attaccare, sempre con poca sintesi sotto porta. Luis Enrique getta nella mischia Morata, Mancini si copre con l'ingresso di Toloi. La sua squadra finisce però per schiacciarsi troppo, e dà adito con questo atteggiamento al pareggio degli iberici, firmato dal freddissimo Morata, che affetta in due la difesa con una percussione centrale e batte Donnarumma con il piattone. Non bastano i tempi regolamentari: si va ad oltranza a Wembley.
Estasi finale. I tempi supplementari sono un inno alla resilienza: l'Italia protegge con ogni mezzo la porta di Donnarumma, minacciata in un paio di circostanze dalla Furie Rosse su situazioni di mischia. Gli azzurri se la cavano (anche con un pizzico di fortuna) e rimettono il verdetto ai calci di rigore. Dove a trionfare è la squadra di Mancini: decisivi gli errori dal dischetto di Dani Olmo e Morata, che riscattano quello di Locatelli (cui era spettato rompere il ghiaccio) e proiettano l'Italia nella finalissima.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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