Dzeko-Mkhitaryan, l'Inter la vince con l'esperienza. Ma la difesa resta vulnerabile
Quella di Reggio Emilia è la vittoria dell'esperienza. Confezionata da due vecchie volpi come Edin Dzeko ed Henrikh Mkhitaryan, e incanalata in avvio sempre dal bosniaco. Anche in coda alla tormenta che si sta lentamente acquietando, l'Inter ha saputo fare i conti con le proprie fragilità mentali, superandole con la forza di volontà e cavalcando col giusto equilibrio l'onda emotiva generata dal successo contro il Barcellona.
In quella che potrebbe essere stata l'ultima gara di questo scorcio stagionale senza Romelu Lukaku in campo, ci ha pensato proprio Edin a risolvere una contesa complessa, ingarbugliata, messa in discesa dalla sua rete in chiusura di primo tempo e poi scivolata via su un fondo dissestato dopo il pareggio di Frattesi. La buona notizia è questa: anche in emergenza, l'Inter ha tante risorse alle quali attingere per trovare nuove soluzioni. Oggi è toccato a Mhitaryan e Dzeko, sulla carta due riserve di una squadra monca dei suoi pilastri (Lukaku e Brozovic).
C'è però (ancora) un rovescio della medaglia: pur non soffrendo più di quanto fosse lecito attendersi, l'Inter ha incassato per l'ennesima volta gol. Nessuna responsabilità attribuibile a Onana, più che convincente al debutto in A: il sigillo di Frattesi che aveva riaperto i giochi al 61' è frutto di una disattenzione corale, blackout ricorrente di questo avvio di stagione. Al Camp Nou servirà un altro smalto anche in fase di non possesso, ma rialzarsi dopo la buriana delle scorse settimane era tutto fuorché scontato.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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