Esclusiva

Ag. J. Martinez: "Dal Barça al Genoa, come è arrivato al top. Su mercato e futuro..."

Ag. J. Martinez: "Dal Barça al Genoa, come è arrivato al top. Su mercato e futuro..."TUTTOmercatoWEB.com
© foto di www.imagephotoagency.it
giovedì 6 giugno 2024, 17:05Primo piano
di Daniele Najjar

Cresce nel Genoa Josep Martínez e cresce intorno a lui l'interesse dei grandi club: l'estremo difensore spagnolo sembra essere finito nel mirino anche dell'Inter, alla caccia di un vice-Sommer per la prossima stagione, ma soprattutto di un portiere cui affidare le chiavi della porta per il futuro. Non è un segreto infatti che oltre a Bento, la dirigenza nerazzurra stia monitorando anche il giocatore del Grifone.

In esclusiva per la redazione de L'Interista è intervenuto l'agente di Martinez, Sergio Barila, per parlarci della sua crescita e del suo percorso, oltre che del suo futuro.

Josep è cresciuto in due delle migliori Cantere della Spagna e non solo: Barcellona prima e Las Palmas. Ci racconta i suoi inizi?

"Ha iniziato in un club di un popolo di Valencia chiamato Alzira. Quando lo portai al Barcellona, il passo fu molto importante per i cambiamenti di allenamento e della routine che ha un calciatore. Sotto tutti i punti di vista: orario, alimentazione, lavoro, esercizi fisici, tutto ciò che è importante per un giocatore. A Barcellona c'era tutto ciò che serviva per fare bene".

Ed al Las Palmas?

"Una volta passato al Las Palmas cominciò a lavorare con l'allenatore dei portieri Yepes, uno dei migliori di tutta la Spagna. Questo lo ha aiutato molto a crescere fino ad arrivare al debutto nel calcio professionistico. Lasciare il Barcellona non fu una questione di livello, ma c'erano tanti portieri e la dunque andava presa una decisione con la dirigenza".

Cosa vi disse?

"Il club ci ha offerto di continuare nel Barça, ma non c'era un progetto chiaro per lui e abbiamo preso una decisione diversa, che con il tempo ha pagato, di andare al Las Palmas. Una decisione importante che il giocatore ha preso dopo attente analisi e riflessioni. Questo dice molto della sua personalità e del suo carattere".

Per lo stesso motivo ha scelto il Lipsia per il passo successivo?

"Dopo aver fatto delle buone partite con il Las Palmas e di aver giocato con le selezioni giovanili della Spagna, è arrivata l'opportunità di andare alla Red Bull, al Lipsia. Aveva varie opzioni, ma analizzando quale potesse essere la migliore per il suo futuro, scegliemmo il Lipsia. Per completare l'ultima parte della sua formazione. Facemmo alcune riunioni con il club, parlando della sua formazione e dell'allenatore dei portieri, un aspetto importante per prendere questa decisione. Ha avuto la fortuna di avere davanti a sé dei buoni giocatori di caratura internazionale e soprattutto un altro buon allenatore dei portieri che lo ha fatto crescere".

E due anni fa, cosa lo ha convinto a scegliere il Genoa e l'Italia?

"Abbiamo parlato con la società, pensavamo che fosse già pronto per essere importante e titolare in un club. A Lipsia era impossibile perché c'era Gulácsi, un portiere riconosciuto a livello internazionale. Dunque abbiamo scelto di cambiare. Quando prendemmo quella decisione, avevamo diverse opzioni, ma analizzando tutto, il club, il progetto che aveva, gli obiettivi, la pressione che avrebbe avuto a Genova beh, capimmo che sarebbe stato importante per fare un altro passo avanti nella sua carriera. Poi c'è il Paese, l'Italia. Era la migliore opzione che avevamo per continuare a crescere, maturare e dimostrare quello che aveva da dare al calcio, dopo due anni quasi senza visibilità. Che sarebbe stato un portiere di importante livello e impatto".

E lo scorso anno altri club chiesero di lui?

"Sì, è vero. Quando giocava in B aveva offerte dalla massima serie in altri Paesi. Pensammo però che in Italia sarebbe diventato un portiere migliore. Dopo la promozione diversi club si sono interessati a lui, ma era chiaro nella sua testa che volesse continuare in rossoblu. Perché si trova molto bene, è felice con il club ed i compagni. E giocare in Serie A sarebbe stato un passo importante per lui".

Con Gilardino quanto è cresciuto?

"Tutti gli allenatori che ha avuto gli hanno portato qualcosa nella crescita. E' molto contento di lavorare con Gilardino, gli dà molti consigli, ora è un portiere migliore, più completo. Gli ha dato la possibilità di vedere il calcio da un'altra prospettiva, da un altro livello. Perché sta giocando in una squadra storica, in uno dei migliori campionati del mondo. Non è facile, non è da tutti".

I media parlano di club importanti che sono sulle sue tracce. E' pronto a sopportare la pressione di stadi più importanti?

"Al 100%, non ho alcun dubbio sul fatto che possa giocare al top. E' un ragazzo con una personalità forte, un carattere speciale da quando è giovane. Passo dopo passo è cresciuto in maniera esponenziale, ma sempre mantenendo una grande umiltà. Ha una età perfetta per mettersi ancora alla prova, sia che fosse continuando al Genoa che in altri posti. E' pronto per mostrare ancora il suo valore, sia al Genoa che eventualmente in altri club se dovesse presentarsi qualche situazione interessante".

Nel suo percorso di crescita, potrebbe rappresentare un problema giocare in un club dove potrebbe avere meno spazio, dietro ad un portiere più esperto, come succederebbe all'Inter con Sommer?

"Non voglio rispondere a questa domanda, non voglio parlare di altri club perché come dicevo è felice al Genoa e rispetta il suo attuale club".