Tarantino: "La nostra idea è portare il vivaio dell'Inter al top. Grande supporto di Marotta"

Tarantino: "La nostra idea è portare il vivaio dell'Inter al top. Grande supporto di Marotta"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico De Luca
giovedì 16 novembre 2023, 17:32Primavera
di Marco Pieracci

Il responsabile del settore giovanile nerazzurro Massimo Tarantino, è stato protagonista di una lunga intervista su Radio TV Serie A: "La maglia dell'Inter pesa, a tutti i livelli. E' un club mondiale, importante, oggi chi lo rappresenta in qualsiasi posto deve performare. Si creano grandi aspettative, ma è anche un posto dove puoi lavorare benissimo. Noi come settore giovanile siamo contenti, vengono distribuiti strumenti che ci permettono di costruire il miglior percorso con i ragazzi". 

Perché in estate  l'Inter non si è mossa sul mercato l'Under 19?
"Abbiamo dato continuità perché eravamo convinti di avere buone rose. Molti 2005 hanno giocato sotto età nella passata stagione, quest'anno li abbiamo ritrovati in Primavera: c'è una squadra buonissima. Vedo grande qualità, non siamo entrati nelle logiche del mercato, che dovrebbe essere un qualcosa di straordinario a questo livello. Per il vivaio è sempre meglio formare".

La Youth League è l'equivalente della Champions per un giovane?
"Secondo me sì. Ho avuto la fortuna di farla a Roma, è un torneo che alza il livello. Affrontare le migliori squadre europee è equivalente al percorso della prima squadra. Tutto questo ci permette di girare l'Europa e avere il metro di paragone con società di alto livello anche per noi dirigenti". 

Il confronto con le big europee a livello di strutture è ancora troppo ampio?
"In Italia siamo indietro in generale rispetto ai top club. Oggettivamente, rispetto a Salisburgo, Bayern o City, siamo indietro e dobbiamo lavorare ancora tanto".

Marotta ha detto che mancano le strutture per la seconda squadra...
"L'Inter ha in mente sempre la possibilità di migliorare il percorso formativo dei propri ragazzi, ma le seconde squadre sono uno step impegnativo; la Serie C la conosciamo bene. Nel momento in cui l'Inter avrà l'opzione, la si prenderà in considerazione. Fa parte del DNA del club mettere a disposizione il meglio".

Il complesso vicino a Interello è un vantaggio per i ragazzi?
"L'Inter è molto attiva, la fortuna di lavorare qui è vedere la lungimiranza di aver messo in piedi una struttura così. Non ci avviciniamo alle strutture moderne del City, ma la nostra è funzionale, non ci manca nulla per lavorare. Siamo all'avanguardia, con un convitto bello, tantissimi dipartimenti che si prendono cura dei ragazzi". 

Quali sono i progetti per il futuro?
"La visione è quella di continuare quello di positivo fatto fino adesso, l'Inter ha una grande tradizione. Vogliamo provare ad alzare l'asticella, l'idea è diventare tra i top club nella formazione dei giovani. Su una rosa di 25 ragazzi c'è un 'imbuto', qualcuno va a distribuirsi in Lega Pro, altri in B, poi la punta di quelli che vanno in A. La selezione è agguerrita". 

Com'è il rapporto con Ausilio, Marotta e Baccin?
"Stupendo, mi ritrovo a lavorare in una struttura che funziona benissimo da tantissimi anni. Ho il grande supporto di Marotta, è sempre stato disponibile, è il punto di riferimento dal punto di vista sportivo. Per la parte tecnica vale la stessa cosa con Piero e Dario, siamo diventati colleghi dopo anni di conoscenza. La bellezza di lavorare all'Inter è il fatto di farlo con persone stupende". 

La Primavera gioca con lo stesso modulo della prima squadra.
"Abbiamo iniziato un processo nuovo, stiamo cercando di uniformare le metodologie, a partire dall'Under 9 per finire con la Primavera. Differente è il percorso della prima squadra. A Roma tutte le squadre giocavano 4-3-3, questo ci tornava comodo nello scouting. Poi il calcio moderno ci ha insegnato che si lavora sull'occupazione degli spazi che sui moduli: quando guardi il City fai fatica a capire come giocano".

Che allenatore è Chivu?
"Un allenatore molto esigente. Cerca di curare i dettagli ma nello stesso tempo ha una grandissima sensibilità. Sembra duro, ma è un duro positivo. E' un ragazzo intelligente, ha una grande cultura avendo avuto la possibilità di fare tante esperienze internazionali. E' una buona guida per i ragazzi perché li aiuta a entrare nel mondo dei grandi anche attraverso gli errori. La dote più importante che ha è l'apertura mentale". 

Dimarco è il sogno da inseguire per i bambini che tifano Inter?
"Nei loro occhi c'è l'incoscienza di un bimbo che rincorre un sogno. E' un bell'esempio, ci piacerebbe replicarlo con più frequenza. Dimarco è venuto spesso a Interello, c'è grande appartenenza da parte della prima squadra che qualche volta è venuto a vedere le gare della Primavera".