Ravezzani: "Il video di Vidal? Immagini deprimenti, l'Inter dovrebbe risolvere il contratto"
Ai microfoni di Radio Nerazzurra, il direttore di Telelombardia Fabio Ravezzani è intervenuto per parlare di Inter.
Con la conferma di Sala, cominceranno i lavori per il nuovo stadio a Milano?
"Bella domanda. L'hanno annunciato talmente tante volte che mi verrebbe da dire di no. Io credo che il problema sia Zhang: premesso che non ne faccio una questione politica però quando il sindaco Sala dice 'Vorremmo capire bene chi comanda e qual è la situazione dell'Inter', non dice una cosa sbagliata. Poi la motivazione principale per cui verrà fatto lo stadio è quella che a Inter e Milan interessa la speculazione edilizia e il sindaco, giustamente, deve trovare la sintesi migliore tra qualcosa che è utile per i club di Milano ma che porti un beneficio alla città. Quindi nessuna barricata ma un po' di attenzione sì. Spiace dirlo ma è evidente che in questo momento la situazione Zhang è talmente confusa e preoccupante in Cina che affidarsi a questa proprietà per un progetto titanico come questo, richiede delle garanzie molto precise. Io sono certo chese non ci fosse più Zhang, anche Sala e la città di Milano si sentirebbe più tranquilla nel far partire un progetto di questo genere".
A fine stagione la classifica ricalcherà quella attuale?
"Io credo che mai come quest'anno tutte le previsione di noi analisti del campionato di Serie A siano andate a ramengo e questo dovrebbe indurci tutti a sentirci colpevoli. Nel senso che, a inizio stagione, io, come la stragrande maggioranza, pensavo che ci sarebbe stato un testa a testa tra Inter e Juve con l'Inter favorita ma la Juve in grado di dar fastidio nelle ultime giornate. Io pensavo che il Milan avesse fatto un miracolo irripetibile, oltretutto perdendo Donnarumma e Calhanoglu e sostituendoli con calciatori tecnicamente meno preparati, e invece abbiamo trovato un Milan più forte di prima con un portiere che para meglio rispetto a quello che c'era prima, la Juve che è andata a picco e adesso si sta faticosamente rialzando, il Napoli e la Roma che non erano molto accreditate e invece gli azzurri sono a punteggio pieno. Quindi o non abbiamo capito nulla noi oppure qualcosa dovrà cambiare. Anche l'Inter terza mi sorprende perché i nerazzurri hanno i mezzi per essere primi in questo campionato. È un ritardo che un po' mi preoccupa per come è maturato, cioè con una serie di prestazioni in cui l'Inter alla lunga viene fuori ma subisce il gioco avversario, cosa anomala secondo me. Non che con Conte dominasse ma vedere l'Inter soffrire così tanto con squadre anche non irresistibili, come lo Shakhtar, mi ha sorpreso".
Che voto merita Inzaghi dopo questo avvio?
"Io sono sempre stato convinto che l'Inter fosse così forte che avrebbe vinto con quasi tutti gli allenatori. Conte le ha dato poi una compattezza, una graniticità che non aveva prima. È vero che un anno fa l'Inter stava messa peggio rispetto a ora ma è anche vero che si stava realizzando quel processo di cementificazione della squadra che poi è diventato eccezionale da gennaio in poi. Qualcuno dice che è stata agevolata dall'eliminazione in Champions ma secondo me l'Inter avrebbe vinto lo stesso. Con Inzaghi mi sembrava un'Inter più propositiva rispetto all'Inter di Conte ma nelle ultime partite l'ho vista soffrire anche sul piano del gioco. Io sono sempre rimasto ancorato all'idea che se hai un fenomeno ti cambia la vita e quindi duole dirlo ma avere Lukaku e Hakimi in certe partite, le più difficili, poteva magari farti fare quel gol in più. Dzeko ha fatto tanti gol è vero ma Lukaku si metteva la squadra sulle spalle nei momenti difficili e la trascinava. Cosa che non riesce a fare nel Chelsea adesso, non so il perché. Almeno nelle prime giornate segnava, adesso si è arenato. Piace pensare, romanticamente, che anche lui, come Donnarumma, senza l'Inter non sia più proprio Lukaku".
Se l'Inter dovesse affrontare Lukaku in Champions, il belga verrebbe fischiato?
"Secondo me sì ed è giusto così. Dove per fischio si intende la massima forma di disapprovazione, sia chiaro. Però ci sono due contratti quando un calciatore firma per un club: uno commerciale per cui il calciatore ha pieno diritto alla fine dei quattro anni di andarsene dove vuole e quindi noi dobbiamo smetterla di dire che poteva rinnovare, è un professionista. Se rimane bene, se gioca male e va via prima, come Vidal, ne saremmo grati. Poi c'è un contratto sentimentale che è quello che firmano i tifosi: quando il tifoso ti consegna tutto il suo patrimonio di amore, entusiasmo, fiducia e anche etica sportiva e vede che tu lo tradisci in questo modo, il tifoso che compra il biglietto ha il pieno diritto di andare e quando ti vede giocare contro, di manifestare il tuo tradimento fischiandoti e di rivalersene con questo esercizio democratico. E quindi questi signori che sono andati via tradendo dopo avere baciato maglie e fatto promesse, si becchino tutti i fischi che meritano".
Cosa pensa di Vidal dopo il video circolato?
"Noi ieri avevamo un testimone che ha visto questo e anche altro del comportamento di Vidal che io definirei inadueguato con un eufemismo, al quale ho chiesto maggiori informazioni sul luogo e la data. Io dico che un calciatore che si lascia andare in quello stato a tre giorni dalla partita, sicuramente non è l'unico, anche se poi gioca bene dimostra di non essere un professionista e secondo me l'Inter vedendo quello dovrebbe risolvere il contratto perché sono state immagini veramente deprimenti".
Il problema di Calhanoglu è tattico?
"Calhanoglu è un grande mistero. Io ricordo che quando arrivò, il primo anno o i primi due, avevo detto 'è un buon giocatore ma i campioni sono altra roba' e quando giochi nel Milan o nell'Inter la maglia numero 10 è per i campioni. Poi Pioli è riuscito a fargli fare cose anomale e in quel contesto tattico, un calciatore che deve dare poca qualità ma deve recuperare palloni, Calhanoglu aveva un senso importante e lo stesso allenatore non voleva che andasse via. Quando giochi nell'Inter, una categoria tutto sommato superiore rispetto al Milan che ha una squadra fatta di giovani promesse e mezzi prestiti ma senza i fuoriclasse che ha l'Inter, non basta più fare questo ma devi anche fare grandi cose. Devi essere Eriksen: il danese non ha fatto grandi cose nell'Inter ma ne ha fatte alcune meravigliose secondo me. Quindi secondo me Calhanoglu è al di sotto rispetto agli altri ma tatticamente dovrebbe giocare in un ruolo diverso, più vicino alla porta".
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