Longhi a Radio Nerazzurra: "Con lo Shakhtar spartiacque importante, occhio a De Zerbi"
Bruno Longhi ha concesso un’intervista all’interno del programma L’Interista su Radio Nerazzurra, toccando i vari temi della Serie A, ovviamente con un occhio di riguardo al mondo Inter.
Napoli favorito per lo Scudetto?
Rispetto alla passata stagione Spalletti ha un Oshimen in più, perché l’anno scorso ha avuto tanti problemi. Poi c’è questo Anguissa che è stato una scoperta, ha una marcia in più a centrocampo. Bisogna vedere però come si sopperirà al periodo della Coppa d’Africa, dove tanti giocatori saranno via per un periodo.
Sul momento della Juventus?
Ci sono diverse correnti di pensiero, io penso che la Juve abbia buoni giocatori, però non ha il solito DNA bianconero, che anche nelle giornate storte tira fuori il risultato. Anche Allegri non sembra essere il vero capo carismatico, sembra sia un po’ distaccato.
Tutte le squadre sembrano essere imperfette in questo inizio di campionato.
Bisogna anche sottolineare come la Serie A ha perso tantissime eccellenze, normale che ci sia un calo da parte di tutte. Ci si barcamena, guardiamo la vittoria di ieri della Lazio che ha vinto un derby con due giocatori “rottamati” dalla Premier League come Pedro e Felipe Anderson.
Parere su Handanovic?
Croce e delizia per l’Inter, in diverse partite ha salvato il risultato, però è innegabile che ormai la dirigenza nerazzurra si stia guardando intorno per il futuro. Non voglio essere impietoso su di lui, ma qualcosa deve essere rivisto.
Dzeko e Calhanoglu che impatto hanno avuto?
Calhanoglu se la squadra è padrona del campo si trova a suo agio, perché è il suo campo, se deve essere incontrista e bloccare gli avversari chiaro che va in difficoltà. Dzeko fa giocare bene gli altri, contro l’Atalanta è stato spesso impreciso, gli si può chiedere un certo tipo di gioco che è ovviamente diverso da quello di Lukaku. Quest’Inter gioca comunque un calcio diverso, subisce qualcosa di più ma quando attacca è molto divertente.
Sono tornati allenatori di primissimo livello nel campionato italiano, possono essere loro il valore aggiunto di molte squadre?
Non potendo investire sui calciatori tanti hanno deciso di puntare su tecnici top. L’Inter non avrebbe mai fatto partire Conte se avesse potuto, ha preso comunque un allenatore bravo, Inzaghi è l’unico che ha vinto nell’egemonia bianconera durata tutti questi anni.
Domani la Champions, per l’Inter può essere la gara della svolta in un senso o l’altro?
Non mi dimentico le partite dello scorso anno con lo Shakhtar catenacciaro, però diverso da quello oggi di De Zerbi. Un risultato negativo potrebbe far partire, almeno dal punto di vista giornalistico, una mini crisi per l’Inter. È chiaramente una partita che risulterà figlia di quella col Real, che andava chiusa nella prima ora e che avrebbe potuto rendere meno insidiosa la trasferta ucraina. Sarà una partita non facile, De Zerbi conosce l’Inter e soprattutto sa fare giocare bene le sue squadre.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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