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Cottarelli: "InterSpac e azionariato popolare, nessun contatto con Moratti"

PODCAST - Cottarelli: "InterSpac e azionariato popolare, nessun contatto con Moratti"TUTTOmercatoWEB.com
mercoledì 9 giugno 2021, 11:42Podcast
di Luca Chiarini

Intervista Carlo Cottarelli - Estratto Cominciamo Bene

Ospite di Radio Nerazzurra, l'esperto di economia Carlo Cottarelli è tornato a parlare di InterSpac, la newco costituita nel 2018 insieme ad altri tifosi nerazzurri illustri per fornire sostegno all'Inter attraverso una forma di azionariato popolare. Di seguito tutte le sue dichiarazioni.

Qual è l'intenzione di InterSpac nei confronti dell'Inter?
"Siamo ancora a livello esplorativo: non abbiamo ancora preso contatto con la società. L'avevamo fatto due anni e mezzo fa, ma non ci fu interesse all'epoca. Il progetto generale è quello di vedere se esiste la possibilità che i tifosi interisti partecipino alla proprietà dell'Inter. Dalle notizie dei giornali, l'Inter è in una situazione finanziaria non troppo felice, nonostante la vittoria dello Scudetto, della quale siamo grati agli Zhang. L'apporto di capitale fresco dei tifosi non può che rafforzare una società come l'Inter, ma penso che il modello possa valere per tutte le società di calcio italiane. Ci sono ancora tante cose da definire, le vedremo nel corso del tempo. Il primo punto è quello di ampliare la partecipazione della nostra società a un insieme di personaggi noti, in modo da acquisire credibilità e visibilità nei confronti dell'opinione pubblica. Un altro passo importante, che spero si concretizzi nel giro di qualche settimana, sarà creare una piattaforma attraverso la quale faremo una sorta di sondaggio, per capire in quanti sarebbero disposti a partecipare ad un progetto simile".

Un'azione dell'Inter, mediamente, deve costare qualcosa come 500 euro?
"Uno può decidere qual è la quota minima di partecipazione, che non abbiamo ancora deciso. Si può pensare ad un ingresso minimo di 500 o 1000 euro, ma non ne abbiamo ancora parlato. L'ordine di grandezza, però, è questo".

Se Suning dovesse lasciare tutto a Oaktree, il vostro orientamento cambierebbe?
"In linea di principio, pensiamo che la presenza di un azionariato popolare dia stabilità, indipendentemente dalla controparte. Nel Bayern la maggioranza è detenuta dai tifosi. Si può pensare a dei modelli che, con il tempo, consentano ai tifosi di detenere la maggioranza anche di una società italiana. Dipende da quanto si riesce a raccogliere".

Che genere di fondo è Oaktree?
"Si sentono tante etichette. È un fondo che ha soldi: in parte presta, e in parte interviene. Poi lo si può chiamare come si vuole, altri usano termini più pesanti".

Senza stadio una società non può pensare di pianificare il futuro. Voi come vi ponete sotto questo profilo?
"Non ho molto da dire: noi stiamo rivedendo la proposta anche come business plan, ma non posso scendere nei dettagli. La questione stadio è fondamentale, ma non posso scendere nei dettagli. Se riusciamo, ed è un grosso se, a fare una proposta, sarebbe certamente per entrare nella società in collaborazione con la proprietà. Non sarebbe possibile fare una proposta aggressiva, perché non è che l'Inter è quotata in borsa e puoi fare una scalata".

In questo momento si dice che l'Inter ha problemi di cassa, più che di plusvalenze.
"Il problema di liquidità è stato al momento superato con il prestito di Oaktree. Il problema è che questo prestito costa comunque dei soldi. Il capitale che viene fornito servirebbe a rimpiazzare un prestito che è molto oneroso: se si parla di un tasso d'interesse tra il 12 e il 15%, vi rendete conto qual è la spesa su centinaia di milioni?".

C'è stata un'interlocuzione con la proprietà?
"Ci fu due anni fa. Non ho mai incontrato la proprietà, ma ci fu un'interlocuzione indiretta e ci venne detto che non c'era interesse. Ma siccome ne parlano i media, Suning sa che esistiamo".

Moratti potrebbe far parte di questa cordata?
"Non c'è stata una discussione. Credo sia complicato al momento fare una proposta: Moratti ha venduto a Thohir, che ha venduto a Zhang, così sembrerebbe quasi di tornare indietro. Quando si fa una raccolta popolare possono partecipare tutti gli interisti, ma al momento non c'è nessuna partecipazione da parte di Moratti. Massimo ha detto una cosa giusta: è molto difficile da fare, ma ci proviamo. Ricevo molti messaggi di interisti interessati al progetto, ma tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare".