I personaggi del mondo Inter nati il 2 maggio: Ivanoe Fraizzoli
Il 2 maggio 1916, a Milano, nasceva FRAIZZOLI IVANOE
Ivanoe Fraizzoli, Ambrosiano doc ed ex pugile, categoria pesi medi, entra a far parte della famiglia nerazzurra nel lontano 1 agosto 1931 quando prende la tessera dell' allora Ambrosiana. Proprietario di un' azienda che confeziona divise militari e alberghiere, il 10 ottobre 1948 diventa, insieme a sua moglie Renata, socio della società, nel 1960 ne diventa dirigente e il 18 maggio 1968 diventa presidente dell' Internazionale. Ci voleva veramente un bel coraggio a subentrare ad Angelo Moratti ma, anche con l' appoggio della tifosissima moglie Renata, prende le redini della squadra e rifondando lo squadrone che tutto aveva vinto, riesce nel giro di tre anni a conquistare il suo primo scudetto. Per rivincere il campionato deve passare quasi un decennio e dopo il mondiale disputato in Italia, nel 1982, incomincia a prendere la decisione di lasciare l' Inter. Sono gli anni della legge 91, Bordon e Oriali si svincolano, vanno a giocare alla Sampdoria e alla Fiorentina, Fraizzoli è come se fosse stato tradito dai propri figli. Nel 1983 prende Falcao ma riceve una telefonata da Roma che gli fece capire che sarebbe stato meglio lasciare il brasiliano dov' era, è la goccia che fa traboccare il vaso. In silenzio comincia a preparare la sua successione e nomina come vice presidente Ernesto Pellegrini. Il 15 gennaio 1984, nello spogliatoio di Marassi dopo Sampdoria - Inter (0-2), chiama Mazzola e Beltrami e comunica di aver venduto l' Inter. Il 18 gennaio 1984 c' è il comunicato ufficiale: Fraizzoli cede per la cifra di sette miliardi di lire la presidenza dell' Internazionale ad Ernesto Pellegrini. Il 19 gennaio 1984, Fraizzoli spiegò il suo addio: "Con il cuore non si possono più dirigere le società; questo calcio non lo riconosco più. Io sono un uomo d' altri tempi. Il mio calcio era quello di via Goldoni, una serie di traumi mi hanno spinto a lasciare, l' ultimo questa estate, quando Bordon e Oriali, due figli per me, se ne sono andati alla Samp e alla Fiorentina. Io mi sento un De Amicis, ma i De Amicis che vogliono scrivere il libro "Cuore" con le squadre di calcio sono fuori moda". Scoppiò in lacrime e lasciò.
Viene a mancare, a Milano, l’8 settembre 1999.
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