Ziliani: "Lookman all'Inter oppure no? Per Moggi sarebbe stato un gioco da ragazzi"

Ziliani: "Lookman all'Inter oppure no? Per Moggi sarebbe stato un gioco da ragazzi"TUTTOmercatoWEB.com
Oggi alle 12:49News
di Marco Pieracci

Con un lungo posto sul suo profilo X il giornalista Paolo Ziliani dice la sua sull'affare più chiacchierato di quest'estate: "Lookman all'Inter? Per Moggi sarebbe stato un gioco da ragazzi: come lo fu portare alla Juventus Ibrahimovic e Cannavaro facendo il "gioco sporco" con giocatori e procuratori Mentre Giraudo chiedeva a Zlatan di "giocare male" nell'Ajax per abbassare la sua quotazione, Big Luciano tramava e pianificava con Raiola l'ammutinamento del giocatore; e nel frattempo teleguidava le mosse di Cannavaro, giocatore dell'Inter, per mettere Moratti con le spalle al muro. La somiglianza del caso Lookman col caso Jashari, altro giocatore salito sull'Aventino e che ha consentito al Milan un lieve risparmio sul suo prezzo d'acquisto

È il giallo dell’estate (calcistica): Lookman andrà all’Inter oppure no? Gli attori protagonisti sono noti: da una parte c’è l’Inter di Marotta che ha ufficialmente offerto all’Atalanta 42 milioni più 3 di bonus per acquistare Lookman, l’attaccante di 27 anni legato al club di Bergamo da un contratto che scade il 30 giugno 2027, forte del fatto che il giocatore, nazionale nigeriano, ha già dato il suo benestare al trasferimento a Milano; e dall’altra c’è l’Atalanta della famiglia Percassi e della proprietà americana che fa capo a Stephen Pagliuca che ritiene l’offerta inadeguata e chiede per la cessione di Lookman 50 milioni. Da una parte c’è il giocatore che racconta di avere ricevuto la promessa, da parte dell’Atalanta, che a fronte di un’offerta come quella fatta pervenire dall’Inter avrebbe dato l’okay alla sua cessione; e dall’altra c’è l’Atalanta che dice che Lookman ricorda male, la promessa riguardava solo offerte provenienti da club stranieri e non italiani come l’Inter.

È il giallo dell’estate (calcistica). Che somiglia molto a quello appena conclusosi, il giallo Jashari con braccio di ferro tra Bruges (società d’appartenenza) e Milan (società pretendente), con l’ammutinamento del giocatore a favore del Milan e con esito finale di sostanziale parità tra i due club: il Bruges si accontenta di 38 milioni invece che 40 e il Milan ne risparmia 2, che per Furlani & C. sono sempre meglio di niente.

Come tutti i thriller che si rispettino, anche il giallo Lookman ha i suoi rituali da rispettare (anche se di rispetto di etica e di regolamenti anche qui se ne vede poco): l’ultimo, tutt’ora in corso, prevede che il calciatore conteso rompa i ponti col club d’appartenenza, non si presenti alla ripresa della preparazione e salga sull’Aventino in segno di protesta, estrema e plateale, contro quelli che ritiene essere i suoi “carcerieri”. La stessa cosa successa proprio a Bergamo un anno fa con Koopmeiners che la Juventus voleva a tutti i costi ma non alla cifra (60 milioni) chiesta dall’Atalanta; l’olandese cercò così di forzare la mano al proprio club, rifiutò di tornare ad allenarsi, mandò un certificato medico attestante il suo stato di “depressione”, ma tutto questo allora non bastò: perchè Koop alla fine alla Juventus andò, ma Madama dovette sborsare fino all’ultimo centesimo i soldi chiesti dal club nerazzurro. Solo in seguito si sarebbe scoperto che l’assassino era stato l’Atalanta. La società Juventus e i tifosi della Juventus ne sanno qualcosa

Andrà così anche con Lookman? Come si dice in questi casi, chi vivrà vedrà. Di certo, questo caso che sta infiammando l’estate del pallone sarebbe stato pane per i denti di dirigenti (e procuratori) di una volta: quelli con pelo sullo stomaco lungo così, cinici e spietati come solo Luciano Moggi e la buonanima del suo sodale Mino Raiola sapevano essere. Il gatto e la volpe che nel 2004 non fecero prigionieri nell’operazione fatta scattare sul finire del mercato estivo, quella che portò il giovane attaccante Zlatan Ibrahimovic dall’Ajax alla Juventus.