Violenza ultras, presa una decisione drastica in Argentina

(ANSA) - BUENOS AIRES, 21 AGO - Ancora una volta, la violenza ha rovinato una partita di calcio, con gravi incidenti sugli spalti che la notte scorsa hanno costretto alla sospensione della gara tra gli argentini dell'Independiente e i cileni dell'Universidad de Chile allo stadio di Avellaneda, nella provincia di Buenos Aires. La partita di ritorno degli ottavi di finale della Coppa Sudamericana era in parità sull'1-1 e non è stata più ripresa. In un'insolita decisione, la Confederazione sudamericana del calcio (Conmebol) ha nel frattempo optato per annullarla definitivamente. La serata è stata caratterizzata da scontri prolungati tra ultras avversari e da scene di violenza che hanno portato all'intervento delle forze dell'ordine, con un bilancio di dieci feriti e 90 arresti. Tutto è iniziato con i tifosi ospiti che hanno lanciato oggetti dalla tribuna superiore contro i tifosi di casa nel settore popolare inferiore, oltre a lanciare bombe stordenti e causare danni a varie aree dello stadio.
Un'operazione che ha coinvolto 650 agenti di polizia e oltre 150 agenti di sicurezza privata non è riuscita a contenere i tafferugli e, dopo diversi avvertimenti tramite altoparlanti, le autorità hanno ordinato l'evacuazione degli spalti occupati dagli ospiti. Sebbene inizialmente la situazione non abbia interrotto la partita, la tensione è aumentata quando alcuni tifosi dell'Independiente sono entrati nell'area in cui si trovavano i tifosi dell'Universidad de Chile. Al 4' del secondo tempo, l'arbitro Gustavo Tejera ha quindi interrotto la gara, mentre sugli spalti si sono registrate fughe, aggressioni, distruzioni e persino la caduta di un tifoso da un'altezza considerevole. Il presidente cileno, Gabriel Boric, ha condannato gli eventi e azionato le rappresentanze diplomatiche per prestare soccorso ai connazionali. (ANSA).
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