Sommer come Julio Cesar, Acerbi l'indomabile: la rivincita dei "vecchietti" sui baby-fenomeni del Barça

Una notte così, probabilmente, l'avevano sognata per tutta la carriera. A 37 anni, compiuti per il difensore e da compiere per il portiere, sono loro i volti dell'Inter che ha eliminato il Barcellona e si è presa una sontuosa finale di Champions League. Strepitosa la prestazione di Yann Sommer, già determinante all'andata e supereroe per tutto il match di ritorno: sette interventi e quella parata storicamente iconica su Lamine Yamal al 115', che ha ricordato quella di Julio Cesar su Messi. Un autentico omaggio a uno dei momenti iconici dell'Inter del Triplete, che ha esaltato i tifosi e gli è valso il premio di MVP.
Un premio che poteva essere tranquillamente condiviso con Francesco Acerbi, leone e leader nella lotta di San Siro. Ha annullato Ferran Torres e uno spentissimo Lewandowski, ha lottato con mezzo Barça per ristabilire il suo onore dopo lo sputo di Inigo Martinez, ha risvegliato Carlos Augusto dopo un inizio-horror, ha tenuto in piedi la difesa e si è tolto anche la soddisfazione di segnare la sua prima rete in Champions League. Movimento da centravanti e zampata del 3-3 per ravvivare tutto San Siro: rinunciare a lui è impossibile, l'Inter l'ha capito e non eserciterà l'opzione per rinunciare all'ultimo anno di contratto.
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