Sacchi critica Ranieri: "L'Italia non si rifiuta. Credo che il nome giusto sia Mancini"

Non mancano le critiche per il no di Claudio Ranieri alla Nazionale, sulle pagine della Gazzetta dello Sport, e arriva anche il duro parere di Arrigo Sacchi. "Non conosco le motivazioni profonde, ma ritengo che alla Nazionale non si possa dire di no. È un dovere morale rispondere alla chiamata, perlomeno io la vedo così. La Nazionale è la squadra di tutti gli italiani e dunque, per un allenatore, dovrebbe rappresentare il massimo traguardo. Che cosa c’è di più alto e di più nobile che poter essere a capo di un progetto che coinvolge l’intero Paese?".
Su chi puntare, adesso?
"Il mio amico Ancelotti sarebbe stato l'ideale. Leggo i nomi di molti allenatori, da Cannavaro a De Rossi a Gattuso. Non mi sento di esprimere un giudizio sulle loro qualità. Ma fare il commissario tecnico dell’Italia è un mestiere davvero molto complicato".
Mancini è un altro candidato possibile, però non si è lasciato molto bene con il presidente Gravina, dopo che nell’estate del 2023 ha abbandonato l’Italia per allenare la Nazionale dell’Arabia Saudita.
"Tutti possono sbagliare, e in quel caso Mancini ha sbagliato. Mi sembra che recentemente abbia anche ammesso l’errore, e questo vuol dire che l’uomo sa fare autocritica. L’importante è non perseverare. Credo che una seconda possibilità debba essere concessa a tutti, una volta che hanno capito di non essersi comportati bene e lo hanno pure ammesso. Dunque, anche Mancini, secondo me, avrebbe diritto a una chance. In fondo, l’ultimo trofeo lo abbiamo vinto con lui in panchina. L’Europeo del 2021 ce lo siamo già dimenticato? In quell’occasione lui fu bravissimo a costruire una squadra e a darle un gioco. Dopo quel successo, è stato il buio totale".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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