Sabatini: "Il PSG è la più forte di tutte. Luis Enrique? Alla Roma non venne trattato decorosamente"

Nel suo intervento ai microfoni della Gazzetta dello Sport, Walter Sabatini commenta così l'esplosione del PSG e di Luis Enrique: "PSG ingiocabile? Oggi è la squadra più forte di tutte, guidata dal miglior allenatore del mondo. Giocano con un’autorità e un ottimismo incredibile. Pensano di riuscire a far qualsiasi cosa perché poi con la palla fanno qualsiasi cosa. Contro ogni avversario. Hanno dei talenti incredibili, giocatori di uno spessore superiore. E Luis riesce a fargli giocare un calcio sublime e concreto: movimenti incessanti, cambi di posizione e di ruolo. I giocatori hanno una fede incrollabile in ciò che fanno e questo è sicuramente un merito dell’allenatore".
Ma come è possibile che questo Psg si è spinto fin dove non è mai riuscito ad arrivare quello con Messi, Neymar e Mbappé?
"Perché quelli erano giocatori straordinari, ma non disponibili al sacrificio. Guardate invece come gioca oggi Dembélé, con una generosità eccezionale. O Kvaratskhelia, che rincorre l’avversario per 60 metri... E poi Desire Doué, che è il più forte di tutti, ma è sempre pronto al sacrificio. Il Psg è una squadra piena di fede e orgoglio".
Ma perché Luis Enrique a Roma non funzionò?
"Semplice, l’ambiente non lo ha trattato decorosamente, c’è chi lo chiamava addirittura Stanlio. E lui di tutto ciò rimase dispiaciuto. Io, Baldini e Pallotta lo abbiamo supplicato di restare, ma non ne ha voluto sapere. Il Psg ha rinunciato alla propria strategia di acquisire giocatori, puntando tutto sui giovani. Ecco, se a Roma avesse trovato la stessa fiducia che ha trovato a Parigi allora sarebbe stato diverso".
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