Raiola: "Superlega? Si poteva fare senza rinunciare alla Champions, ecco come"

Lunga intervista concessa ai microfoni di AS da parte dell'agente Mino Raiola. Inevitabile soffermarsi anche sulla Superlega, presentata e naufragata nel giro di 48 ore: "Ho la mia idea, che è radicalmente diversa dalle altre - ha esordito -. Ho sempre condotto una battaglia contro la FIFA, contro questa mentalità monopolistica che non mi piace. Non abbiamo bisogno della FIFA per giocare a calcio. Ma la mia grande osservazione sulla Superlega è che gli organizzatori volevano fare a meno della Champions League per giocarci. È stato questo l'errore. La Ferrari può andare con una macchina in Formula 1 e con un'altra a LeMans. Perché il Real Madrid non poteva invece giocare in Champions League e in Superlega? Sarebbe stato l'esperimento più meraviglioso della storia del calcio. Organizza due tornei, Champions e Superlega, e lascia che sia il pubblico a decidere quale preferisce. Se possedessi un club, vorrei che la mia squadra giocasse in Superlega e anche in Champions League. E ovviamente nei campionati nazionali. Per i calciatori sarebbe un bene, e anche per i tifosi. Quella competizione costringerebbe gli organizzatori a realizzare tornei davvero attraenti. Oggi, e qualcuno vuole guardare il calcio ai massimi livelli, ha solo la Champions League", ha assicurato.
"Ho guardato con incredulità le proteste per le strade della gente - ha aggiunto il procuratore italo-olandese -. Erano proteste contro qualcosa che non era stato ancora spiegato. Hanno protestato contro la sensazione di una competizione chiusa. Ma la Superlega non dovrebbe essere un obbligo no? Se vuoi vederla vai avanti, se non vuoi non pagare per vederla. La Superlega metterebbe fine ai campionati? Falso. Sono la stessa Champions League e il Fair Play Finanziario ad aver creato le differenze tra grandi e piccoli club. Il motivo è semplice. Nel caso della Spagna, sono quasi sempre le stesse sei squadre che entrano nelle competizioni europee: Real Madrid, Atlético, Barcellona, Siviglia, Villarreal, Valencia. Sono sempre queste squadre a spartirsi i milioni che arrivano ogni dalla Champions e dall'Europa League. E il divario con gli altri sta diventando sempre più grande".
Raiola spiega poi che giocare Superlega e Champions League non appesantirebbe i calendari e offre a tal proposito la soluzione: "Dimmi quanti giocatori hanno in rosa il Barcellona o il Real Madrid. I club oggi hanno un problema, che hanno più giocatori di quelli che possono entrare nella squadra. L'Unica regola da mettere sarebbe quella di non poter cambiare una stella da un torneo all'altro. L'obbligo dovrebbe essere quello di fornire l'elenco di chi gioca quella competizione prima dell'inizio. Ciò consentirebbe ai club di definire una strategia a quale competizione vogliono dare più importanza e persino di ingaggio determinati giocatori per giocare a ciascuna di quelle competizioni. Un club dovrà pensare: acquisto Ibrahimovic per giocare la Champions o la Superlega?", ha concluso.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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