Plusvalenze, la Juventus punta su un vizio di forma: "Il processo è nato morto"
Come riporta il Corriere dello Sport, secondo la Juve lo scambio di comunicazioni (che per Chiné sono «spiegazioni tecniche») sancirebbe l'inizio della partita e quindi, il procedimento avviato il 26 ottobre 2021 sarebbe andato oltre i 30 giorni previsti dall'articolo 119 del codice di giustizia sportiva. Chiné individua la "notitia criminis" 6 mesi dopo ed è una versione che la Corte d'Appello ha confermato.
«Allora la procura non avrebbe dovuto citare questo documento nella conclusione delle indagini, invece commette l'errore di portarlo all'interno del fascicolo» sottolinea l'avvocato Luciano Ruggiero Malagnini, esperto di diritto sportivo, ipotizzando anche una responsabilità della Corte per non aver valutato «che il processo è nato morto». I bianconeri puntano dunque su un vizio di forma per vedersi annullare il -15 comminato per il caso-plusvalenze.
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