Pio Esposito spiega il suo numero di maglia: "Dedica al mio quartiere, il Ciceron 94"

Pio Esposito è stato ospite di On Board, format di DAZN, in cui ha raccontato le proprie origini e l'arrivo nella Prima Squadra dell'Inter: "Castellamare di Stabia è il mio luogo di nascita, una città a cui sono molto legato, ci sono le mie origini che non dimenticherò mai. Ho vissuto in questa città fino a 6 anni, poi mi sono trasferito a Brescia con tutta la mia famiglia per seguire il sogno calcistico insieme ai miei fratelli. Però appena ho un attimo di tempo, sia in estate che alle vacanze natalizie, ci tengo molto a tornare dalla mia famiglia e alle mie origini per non dimenticarle mai".
L'esultanza dopo i gol - "L'esultanza come Braccio di Ferro è nata con un mio ex compagno di squadra dello Spezia, Petko Hristov. Dall'anno in Primavera all'Inter allo Spezia ho avuto una trasformazione fisica molto importante su cui ho lavorato molto e lui era il compagno di squadra con cui mi fermavo in palestra tutti i giorni dopo l'allenamento ed è nata questa cosa un po' scherzosamente, quando finivamo di far palestra ci specchiavamo e da lì ho deciso di farla per la prima volta in Spezia-Venezia, una partita per salvarci, e da lì l'ho tenuta come mia esultanza, mi è piaciuta".
La scelta del numero di maglia - "Ho scelto il numero 94 come dedica al mio quartiere, il Ciceron 94, e al campetto dove siamo cresciuti io e i miei fratelli. Ci tenevo a questa dedica perché è il posto dove è iniziato tutto".
Il sogno da calciatore - "Vestire la maglia della propria squadra del cuore e della Nazionale è il sogno di ogni bambino che inizia a giocare a pallone, è il mio sogno che voglio realizzare e toccare con le mie mani".
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