Oscar sull'amico Luis Enrique: "Inter, lui non specula. Così ha portato il PSG in finale"

L'ex centrocampista del Barcellona Oscar Garcia, Luis Enrique lo conosce bene avendo condiviso con lui per anni lo stesso spogliatoio da giocatore. Oggi allenatore, Oscar ha poi lavorato in Ligue 1 affrontando diverse volte il Paris Saint-Germain, avendo allenato fra le altre il Saint-Etienne ed il Reims in Ligue 1, oltre che il Brighton ed il Watford in Inghilterra, l'Olympiacos in Grecia, il Celta Vigo in Spagna ed oggi il Guadalajara in Messico, fra le altre. In esclusiva a TuttoMercatoWeb e L'Interista il catalano ha parlato delle sue sensazioni in vista della finale di Champions che si troverà ad affrontare l'Inter.
Che finale si aspetta? Chi sarà decisivo?
"Mi aspetto una finale serrata, con due squadre che cercheranno di segnare. Penso che il fattore decisivo sarà chi impone il suo stile, più che un singolo giocatore. Entrambe le squadre hanno giocatori molto bravi, ma ciò che più colpisce in entrambe è il fatto che giocano collettivamente, non individualmente".
Cosa deve temere l'Inter dal PSG e dal gioco di Luis Enrique?
"Beh, con la palla oggi, insieme al Barcellona, sono la squadra che gioca meglio a livello posizionale, dinamico e hanno giocatori che sanno sbilanciare le situazioni di uno contro uno, soprattutto sulle fasce".
Cosa le piace di più di Luis Enrique?
"La sua personalità e il fatto che riesce a costruire ottime squadre collettivamente, che gli consentono di dare priorità al collettivo rispetto al singolo. E non specula, ma cerca sempre la vittoria".
Conosce bene il PSG, per loro la Champions League è diventata un'ossessione. Pensa che questo possa rappresentare un limite per loro?
"Magari invece può essere una motivazione in più per essere, i primi a scrivere la storia del PSG".
Cosa l'ha colpita della sfida dell'Inter contro il Barcellona? Le piace il gioco di Inzaghi?
"Seguo molto l'Inter perché mi piacciono tante cose degli allenatori italiani, che ritengo, insieme a quelli portoghesi e spagnoli, i migliori allenatori del mondo. L'Inter ha dimostrato negli ultimi anni che, pur giocando sempre con lo stesso modulo, riesce a trovare soluzioni differenti ai vari problemi creati dagli avversari".
Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan sono centrocampisti "da Barcellona"?
"Sì, semplicemente sono tre centrocampisti che potrebbero giocare in qualsiasi squadra del mondo".
Lei ha allenato un po' ovunque. L'Italia le manca.
"Ho avuto la fortuna di allenare in molti dei 5 principali campionati europei. Mi mancano solo l'Italia e la Germania, ed è un mio obiettivo".
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