Mkhitaryan: "Sempre sognato uno scudetto, finalmente è arrivato. Gioco sempre? Ci scherziamo"

Mkhitaryan: "Sempre sognato uno scudetto, finalmente è arrivato. Gioco sempre? Ci scherziamo"TUTTOmercatoWEB.com
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sabato 25 maggio 2024, 10:20News
di Marco Lavatelli

Henrikh Mkhitaryan è stato il giocatore di movimento più utilizzato in questa stagione da Simone Inzaghi, che probabilmente preferirebbe smettere di allenare piuttosto che rinunciare all'armeno negli 11 titolari. L'armeno ha parlato di questo e di molto altro nell'intervista a La Stampa: "Abbiamo scherzato su uno striscione esposto durante la festa per le strade di Milano: “Mkhitaryan più dieci”. È un grande piacere giocare sempre. A questa età non è facile".

Un altro striscione l’ha restituito.

"Merito anche di Mario Cecchi, collaboratore di Inzaghi. Mi ha spiegato il significato di “milanista chiacchierone”. Non ho voluto alzarlo perché era la festa per il nostro scudetto, non contro il Milan".

Inzaghi conosce tutti i calciatori dalla A alla C: vi trasmette amore per il calcio?

"Sì, ci stimola tantissimo. Prima di ogni allenamento ci racconta delle partite viste il giorno prima: ha sempre qualche episodio da analizzare. Vive per il calcio: conosce tutti i calciatori dei campionati europei. Ti dice nomi che non hai mai sentito".

Per lui è stato il primo scudetto da allenatore. Per lei il primo in uno dei campionati europei più prestigiosi, dopo quelli in Armenia e Ucraina e tante coppe.

Ero anch’io un re di coppe. Sono importanti. Nel calcio conta giocare e vincere trofei. Ho sempre sognato uno scudetto in Francia, Germania, Inghilterra, Italia o Spagna. Ci sono riuscito a 35 anni".

Il segreto di questo scudetto?

"Siamo stati tutti insieme: noi e i tifosi. La spinta del pubblico è stata pazzesca".

Adesso il sogno è la Champions League?

"Vorrei giocare un’altra finale e vincerla. Col Manchester City non meritavamo di perdere. Certe partite nella vita capitano una o due volte. Abbiamo parlato tantissimo per capire in cosa potevamo fare meglio. Ci ha reso più forti. E vorrei fare qualche gol in più, come quando giocavo da seconda punta o trequartista".

Con Barella e Calhanoglu forma un centrocampo eccezionale.

"Siamo ovunque, sempre sulle montagne russe: avanti, indietro, gol, assist, difesa. Uno rimedia ai difetti dell’altro".