Marotta: "Nel Varese a 8 anni, a 16 ero dirigente e a 25 presidente. Il primo acquisto? Rampulla"
Beppe Marotta si racconta ai microfoni del Corriere della Sera, che l'ha raggiunto nel suo ufficio al Bosco Verticale. L'ad dell'Inter parla così della sua infanzia: "Mia mamma Maria era casalinga. Mio papà Giovanni invece era uomo dello Stato. Prima si è arruolato nella Marina e ha combattuto la Seconda guerra mondiale. Poi è passato al Ministero delle Finanze, precisamente all’Intendenza della Finanze — l’equivalente dell’odierna agenzia delle entrate —, destinazione Varese. Era originario di Messina. Il calcio ha da subito rappresentato il filo conduttore della mia esistenza. La mia fortuna è stata abitare a 500 metri dallo stadio Ossola e dalle finestre di casa vedevo i campi di allenamento della squadra che ai tempi era in Serie A. Mi affacciavo e mi dicevo: “Un giorno su quel campo voglio entrarci anch’io”.
Da garzone a dirigente: il percorso di Marotta nel Varese
Beppe Marotta racconta così il suo - curioso - arrivo nel mondo del calcio col Varese: "Avrò avuto otto anni. Mi sono presentato davanti alla porta dello spogliatoio e ho chiesto ad Angelino, il magazziniere, di poter assistere agli allenamenti. Lui, dopo aver un po’ tergiversato, ha acconsentito a una condizione. Il patto era che io lo aiutassi a pulire gli scarpini, sgonfiare i palloni, mettere le maglie a lavare. In cambio potevo indossare la tuta del Varese e osservare le sedute. Poi ho fatto carriera. A 11 anni, il 4 febbraio del 1968, sono stato il raccattapalle di Varese-Juventus, 5-0. Un risultato storico, tripletta di Pietro Anastasi. Nel mentre giocavo, poi a 16 anni ho iniziato la carriera da dirigente e a 19 ero il responsabile del settore giovanile. Così facendo, abbandonai l'altra inclinazione. Su Il Giornale, quotidiano locale dell’epoca, scrivevo il commento della A. Pezzi alla Sconcerti. A venticinque anni ero già presidente del club. Il mio primo acquisto? Michelangelo Rampulla dalla Pattese. In seguito andai al Monza, nel 1987, sostituendo Adriano Galliani".
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