Juventus, le motivazioni della sentenza sul caso-plusvalenze. Ecco da dove nasce il -10
Sono state rese note dalla Corte Federale d'Appello le motivazioni della sentenza in merito al processo plusvalenze, riguardanti la sentenza del 22 maggio scorso e il -10 ai bianconeri. I punti sono stati parametrati sulle squalifiche dei dirigenti, inibiti per un periodo di tempo che va dai 16 (Cherubini) ai 30 mesi (Paratici): per Paratici pesano 4 punti di penalizzazione, 3 per Agnelli, 2 per Arrivabene, 1 per Cherubini.
Di seguito il testo della nota: "Al fine di definire il quantum della sanzione da irrogare alla F.C. Juventus spa, occorre far riferimento, in un’ottica comparativa, al contributo causale di ciascuno, in ragione del ruolo rivestito nella vicenda in esame, ed alle sanzioni irrogate ai quattro Consiglieri operativi, tra cui il Presidente della società sportiva, Andrea Agnelli. Ne consegue che un criterio di imputazione delle relative responsabilità personali si riflette sul quantum della sanzione da irrogare al sodalizio sportivo, nei seguenti termini: 1) Fabio Paratici, 30 mesi di inibizione: pesano 4 punti di penalizzazione; 2) Andrea Agnelli, 24 mesi di inibizione: pesano 3 punti di penalizzazione, atteso il ruolo rivestito di Presidente del CdA e legale rappresentante della società; 3) Maurizio Arrivabene, 24 mesi di inibizione: pesano 2 punti di penalizzazione; 4) Federico Cherubini 16 mesi di inibizione: pesa 1 punto di penalizzazione. Conclusivamente la sanzione della penalizzazione di 10 (dieci) punti in classifica da scontare nella stagione sportiva in corso, anche in un’ottica equitativa, si rivela del tutto idonea a soddisfare i criteri di afflittività, proporzionalità e ragionevolezza come innanzi enunciati".
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