-3 a Liverpool-Inter, l'ultima volta ad Anfield: Gerrard e Kuyt stendono Mancini
L'Inter si prepara a tornare ad Anfield, quattordici anni dopo l'ultima volta. Era il 2008, anche allora in palio c'era l'accesso ai quarti di Champions League, con la differenza però che fu il Merseyside a ospitare il primo dei due round. Era l'Inter di Mancini, che anelava l'Olimpo europeo dopo anni di dominio in Italia. E infatti quel percorso, poi concluso trionfalmente da José Mourinho, era destinato al pinnacolo intercontinentale. Lo s'intuiva già all'epoca, quando i tempi non erano ancora maturi. La difesa strenua, quasi stoica dopo l'espulsione di Materazzi alla mezz'ora era in qualche modo il prodromo del carattere d'acciaio ancora in fase di forgiatura della squadra. Mancava un ultimo pezzettino perché l'amalgama che condusse poi al Triplete fosse messa a punto in ogni suo ingrediente, e infatti nel finale arrivò il tracollo, con le reti di Kuyt e Gerrard a mettere a tacere ogni velleità nerazzurra.
Quel Liverpool strameritò la qualificazione, vincendo anche il ritorno a San Siro. Un copione destinato con ogni probabilità a ripetersi anche quest'anno. Consapevolezza che non può e non deve esimere l'Inter dal giocarsela con coraggio, senza timori reverenziali, proprio come fece per un tempo e mezzo in un altro tempio del calcio mondiale come il Bernabéu. Del resto, si vive per partite così. Anche se la posta in palio appare un miraggio, inarrivabile. Ad Anfield, là dove tutto - compreso il tempo - sembra cristallizzarsi sulle note di You'll Never Walk Alone, il più commovente degli inni sportivi, si giocherà soprattutto per la gloria. Provare a meritarsela è un dovere, oltre che un'opportunità.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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