-1 a Liverpool-Inter: Jones ed Elliott, gli enfants prodiges di Klopp. Attenti a quei due
A rendere il Liverpool un club così speciale non sono soltanto gli scatti sferzanti di Salah e Mané, il carisma tracimante di Jurgen Klopp, o l'esuberanza fisica di Virgil Van Dijk. In casa Reds i giovani rappresentano un patrimonio da custodire, proteggere, valorizzare sotto l'egida dei campioni più influenti in rosa. Prendete Harvey Elliott, ad esempio, titolare a sorpresa al Meazza nella gara d'andata contro l'Inter. A sorpresa, è bene precisarlo, per chi non conosce bene Klopp, che in questo giovane di Chertsey, 29 chilometri a sud-ovest di Londra, ripone grande fiducia. Così come tutto il board del club, che nel 2019 ebbe la lungimiranza di puntarci, prelevandolo dal Fulham.
La lunghissima sosta ai box per un brutto infortunio alla caviglia lo ha forgiato nel carattere. Non che ce ne fosse particolarmente bisogno, per uno della sua spigliatezza. Ora i problemi fisici sono alle spalle, e Harvey non aspetta altro che mettere a frutto mesi e mesi di frustrazione, da tramutare in propellente per spiccare definitivamente il volo. Un terrible kid della nuova scuola Reds che fa il paio con Curtis Jones, l'altro enfant prodige del Liverpool. Un ragazzo del Merseyside, di due anni più vecchio rispetto a Elliott.
Nel Liverpool delle superstar, anche loro due sono da temere. Perché l'avvenire è sicuro e roseo, ma già il presente è un concentrato di qualità e precocità. Brevilineo e dinamico Elliott, più strutturato fisicamente Jones, che reca già le stimmate di chi potrà diventare un centrocampista d'élite, completo in ogni fondamentale. Nella notte di Anfield, l'Inter dovrà stare attenta anche a quei due.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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