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Frendrup non è un nome 'casuale' per l'Inter. Dati, elogi e un auspicabile beneficio

Frendrup non è un nome 'casuale' per l'Inter. Dati, elogi e un auspicabile beneficioTUTTOmercatoWEB.com
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Oggi alle 19:00News
di Michele Maresca

Morten Frendrup è il nome in cima alla lista di mercato di Giuseppe Marotta e Piero Ausilio per rinforzare il centrocampo dell'Inter a gennaio o in estate. Come riferito da La Gazzetta dello Sport, la dirigenza nerazzurra non esclude di intervenire sul mercato in caso di uscite che dovessero verificarsi nella sessione invernale di mercato.

In questa circostanza, con Andy Diouf e Davide Frattesi che sono i principali indiziati per lasciare l'Inter a gennaio (il primo solo in prestito), il centrocampista danese sarebbe ritenuto il calciatore ideale sul quale affondare il colpo per arricchire la terza linea nerazzurra di caratteristiche delle quali è attualmente sprovvista.

Il classe 2001 incarna infatti il prototipo del centrocampista d'interdizione, capace di rompere il gioco avversario, che la dirigenza meneghina vorrebbe acquisire in considerazione dell'assetto in cui si presenta ora il suo centrocampo. Il danese è secondo, alle spalle del compagno di squadra Patrizio Masini, per palloni rubati (31) e quarto per tackle riusciti (28).

Il primo dell'Inter, per quanto riguarda il secondo aspetto, è Nicolò Barella, che si piazza momentaneamente al ventinovesimo posto con 18 tackle completati con successo. Peggio fanno i nerazzurri, sul tema dei palloni recuperati, stando a quanto riportato da kickest: i migliori sono Henrikh Mkhitaryan, Barella e Marcus Thuram, fermi a 7.

Risulta dunque evidente, guardando questi dati, l'apporto che un calciatore come Frendrup potrebbe garantire al Club nerazzurro. Un contributo di natura tecnica e tattica, in primo luogo, al quale si assocerebbe quello di stampo mentale che deriva dall'approccio del centrocampista danese al suo lavoro. Come sottolineato dal responsabile del settore giovanile del Genoa, Roberto Trapani, l'ex Brøndby rappresenta un esempio di "crescita" e "dedizione": doti che non possono mancare a qualsiasi calciatore intenda affermarsi in maglia nerazzurra.