Federico Dimarco, l'uomo su cui l'Inter può contare (sempre)
Tutti abbiamo assistito all’ennesima prestazione di livello di Federico Dimarco, questa volta su tappeto rosso e contro un gigante del calcio come il Barcellona. La Gazzetta dello Sport ha speso belle parole per il ragazzo, riconoscendo la sua crescita anche al di fuori dei confini nazionali. E i tifosi sono suoi grandi sostenitori anche per le sue origini, milanese dalla nascita e con i colori dell’Inter impressi su pelle da quando ha 2 anni. Con un passato così e un presente da tassello indispensabile nel puzzle di Inzaghi, non sarebbe utopia pensare o almeno sperare che Dimarco possa divenire un eroe dell’Inter. Proprio come ogni piccolo calciatore, tifoso della propria squadra, sogna per il proprio futuro. Nel nome dei più grandi, che rimangono scolpiti su pietra e nella mente di ognuno.
Il mostro sacro Giuseppe Meazza, nato in pieno centro Milano e diventato tra 1927 e 1940 bomber della Beneamata e recordman della Serie A. Walter Zenga, anche lui milanese doc, poi trasformato in “Uomo Ragno” tra Scudetto, Supercoppa e Coppe Uefa. O Beppe Bergomi, bandiera di un’Inter indimenticabile e icona in tutto e per tutto. E riprendendo la chiusa della Rosea "La strada è molto lunga, ma Federico pare aver preso la via giusta per provarci".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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