Emre: "Sogno di allenare l'Inter. Calhanoglu è un idolo per tutti in Turchia"

Emre: "Sogno di allenare l'Inter. Calhanoglu è un idolo per tutti in Turchia"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico De Luca
Ieri alle 16:12News
di Antonino Sergi

Lunga intervista ai microfoni di Gazzetta.it per Emre Belozoglu, l'ex centrocampista dell'Inter ha toccato tanti argomenti dal futuro ai nerazzurri. "Ci sono stati alti e bassi, ma sto imparando e non mollo. Voglio diventare uno dei migliori in Turchia e poi andare in un campionato top. Da giocatore non sognavo di giocare in nessun club, ma ora sogno di allenare un giorno l’Inter, oppure il Newcastle o l’Atletico Madrid. Voglio migliorarmi ogni giorno, studio altri allenatori e guardo moltissime partite, questa vita mi piace molto. Sento che sono sulla strada giusta".

Dopo due anni l’Inter è ancora in finale di Champions League: sensazioni?
"L’Inter è la mia seconda casa, con Simone Inzaghi è migliorata sempre più. La scorsa stagione non era andata bene, con l’eliminazione agli ottavi, invece quest’anno ha disputato un’ottima stagione in tutte le competizioni. Però credo che quest’anno riuscirà a vincere, lo spero da tifoso e perché sarò a Monaco di Baviera, commenterò la partita per una televisione turca".



Cosa rappresenta Hakan Calhanoglu per la Turchia?
"Ci sono milioni di persone di origini turche in Germania, che come lui amano moltissimo il nostro Paese e la nostra nazionale. Quando è in campo, quindi, la gente sente che lui è uno di noi. È un idolo per tutti. Lo conosco molto bene anche personalmente e lo ritengo uno dei migliori giocatori della Serie A e uno dei migliori centrocampisti d’Europa. Hakan lavora benissimo da anni".

L’ha conosciuto in nazionale?
"Sì, arrivò quando ero capitano. Era molto giovane, ma talentuosissimo: si capiva subito che aveva qualcosa di speciale, si prendeva dei rischi da giocatore di grande personalità".

Nel 2023 ha dovuto giocare la finale da mezzala, questa volta sarà in regia: cosa cambia per l’Inter?
"Lui è una sorta di allenatore in campo: legge il gioco in modo eccellente, è il braccio destro del tecnico. Con Inzaghi la sua posizione davanti ai tre difensori è perfetta, anche se non sembra super aggressivo. Con tutto il rispetto per gli altri, l’Inter è più speciale con lui in regia: detta i cambi di ritmo e aggiunge qualità nel gioco. È uno dei migliori nerazzurri degli ultimi 20 anni".