Dall'aereo per Siviglia a Spalletti. Brozovic continua a correre in nerazzurro

C'è un bivio, molto spesso, nella carriera dei giocatori, per Marcelo Brozovic quel bivio è targato 2018. Il croato, da ormai tre anni in nerazzurro, non ha mai trovato la sua collocazione in campo, alterna buone prestazioni a cocenti delusioni e spesso San Siro è tutt'altro che generoso con lui. A guidare i nerazzurri c'è Luciano Spalletti e a gennaio l'aereo per Siviglia è prenotato: Marcelo è pronto a sbarcare nella Liga. Poi il veto di Spalletti, lui crede nel giocatore, ci vede qualcosa che ad altri è sfuggito. Altro bivio, è il 18 marzo di quell'anno, l'Inter gioca contro il Napoli e Marcelo viene schierato davanti alla difesa, come schermo e regista. È la svolta: da lì il classe '92 diventerà imprescindibile prima per il toscano, poi per Antonio Conte e oggi più che mai con Simone Inzaghi.

SIRENE - Arriviamo ad oggi, con uno scudetto cucito sul petto e una Supercoppa conquistata poche settimane fa. I primi trofei di Epic Brozo in nerazzurro, attesi, attesissimi, ma che arrivano forse nel momento migliore della sua carriera, quando ha raggiunto lo zenit tra una condizione fisica eccellente condita a qualità tattiche sempre più raffinate. Inevitabile che allora i ricchi d'Europa puntino su di lui, PSG prima, poi Newcastle, Tottenham e ultimamente anche il Barcellona. Ma Marcelo non ci sente, vuole solo l'Inter, perché è lì che è diventato uomo e calciatore di prima fascia.

DETTAGLI - La fumata bianca per il rinnovo tarda ad arrivare. Ci sono da limare alcuni dettagli, le cifre sono quelle in linea con i rinnovi di Barella e Lautaro, 6 milioni più bonus, e la sicurezza di essere ancora per qualche anno centrale, fondamentale nell'Inter che sarà. Simone Inzaghi lo sa bene, e non è un caso che sia stato uno dei maggiori sostenitori della trattativa. Marcelo ha ancora voglia di correre e incantare con la maglia nerazzurra.