Conte: "Allenatore della Juve grazie a Silvio Baldini, sarà sempre speciale per me"

Nel suo intervento a Buffa Talks, format di Sky Sport, Antonio Conte spiega com'è diventato allenatore della Juventus. Un protagonista inatteso, nel suo approdo in bianconero: "Al Siena io raggiungo l'obiettivo-salvezza e alla Juve c'era Delneri. Io stavo rientrando a casa, mi arriva una telefonata di Silvio Baldini, oggi al Pescara. Con Adani due settimane prima erano venuti a Siena a vedere un mio allenamento. Non avevamo tutto questo rapporto anche se si era creata una buonissima empatia. Silvio mi saluta e mi dice, ma tu vuoi allenare la Juve? Io gli dico ma cosa centra? Tu devi fare come Guardiola, lui aggiunge: vai da Agnelli e parlagli. Se vai tu diventi allenatore della Juve. Io chiudo la telefonata e il primo pensiero che mi viene in mente è: "Questo è matto? Cosa mi ha suggerito?.
Lungo il tragitto però mi aveva lasciato quel qualcosa in testa e mi chiedo: come faccio a parlare con Agnelli? La persona che mi viene in mente è il dottor Giraudo, che chiamo a fine campionato. Lui mi disse che la Juve aveva deciso di confermare l'allenatore. Io gli dissi che volevo solo salutare Andrea. Intanto vado in Serie A con il Siena. Un giorno ero a cena con mia moglie e vedo Giraudo che mi chiama. Dall'altra parte del telefono c'è proprio Agnelli che voleva incontrarmi. Dopo la gara col Novara torno a Torino e vado a casa sua. Ci salutiamo e lui mi chiede se volessimo comprare giocatori della Juve, così capisco subito di non essere nella sua idea per il futuro. Parliamo forse cinque ore, però. Poi dopo verrò a sapere che la moglie gli chiese chi fossi e lui rispose: il futuro allenatore della Juve.
Comunque...quando esco, lui mi dice: devi parlare con Marotta. Quindi in quelle cinque ore avevo toccato le corde e i momenti giusti. Sapevo cosa bisognava riportare e di cosa avesse bisogno la Juve in quel momento. Se io sono alla Juve e inizio questo percorso di tre anni, dunque, è per Baldini. Senza la sua telefonata mai mi sarei proposto e forse ma la Juve avrebbe pensato a un allenatore esordiente. Quei tre anni sono stati incredibili. Il primo scudetto lo abbiamo vinto da imbattuti nonostante i favori dei pronostici erano per il Milan che aveva grandi campioni come Ibrahimovic. Perdiamo solo la finale di Coppa Italia contro il Napoli. I 102 punti sono stati qualcosa di incredibile".
CONTE E LA PERMANENZA AL NAPOLI - "La cosa che mi è dispiaciuta è che su un eventuale divorzio tra me e il Napoli a un mese dalla fine del campionato si sia parlato di me alla Juventus. Io non avevo alcun accordo con la Juve. A chiunque abbia provato ad avvicinarsi ho sempre detto: non parlerò con nessuno fino a quando non avrò parlato con il presidente De Laurentiis. Per me la Juve, era e sarà sempre la Juve così come il Lecce. Nessuno potrà mai inficiare il mio sentimento nei confronti della mia storia, dove sono cresciuto. Mi dà fastidio perché a volte dietro il mio personaggio in tanti ci marciano, perché mi rendo conto che il mio nome è diverso. Anche quest'anno alla presentazione a Napoli in piazzetta iniziano a chiedermi di saltare al 'chi non salta juventino è'. Io li stoppo e dico che non potete chiedermi di fare qualcosa che non farò mai. Ma così come sarà quando andrò via da Napoli. Ci vuole rispetto".
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