Condò: "Istanbul? Altra dimensione, il punto di contatto tra Inzaghi e Luis Enrique..."

Dalle colonne del Corriere della Sera il giornalista Paolo Condò trova analogie e differenze tra la finale di Istanbul e quella di Monaco: "Rispetto a due anni fa, quando l'Inter planò a Istanbul dallo scivolo di un bel tabellone e nell'approccio alla finale palesò timore reverenziale per il City, siamo proprio in un'altra dimensione. L'Inter si è meritata Monaco attraversando il purgatorio del Bayern e l'inferno del Barcellona, e l'ovvio rispetto per il Paris Saint-Germain non contiene in alcun modo elementi di paura.
Il gol di Rodri ha avuto il pregio di dotare la squadra di Inzaghi di un'autostima che ha prodotto uno scudetto dominato e, adesso, una Champions senza limiti. Due anni fa l'Inter era molto soddisfatta di essere arrivata in finale. Oggi è orgogliosa del cammino percorso, ma nemmeno inconsciamente lo ritiene compiuto, perché da subito puntava alla vittoria e perché la sconfitta in campionato le ha tolto la rete di protezione, il retropensiero del 'qualcosa comunque ho già vinto'.
La stagione si definisce stasera, e una squadra così esperta, rodata al punto da fornire ad alcuni componenti una chance estrema e non ripetibile - la famosa 'last dance' - difficilmente sbaglierà partita. E tra due squadre così 'differenti', specie per età media, il punto di contatto fra Inzaghi e Luis Enrique è l'ambizione di costruire una squadra, tema quasi inedito al Psg".
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