Bellinazzo: "Gli arabi vogliono creare una lega che competa con la Premier"

Bellinazzo: "Gli arabi vogliono creare una lega che competa con la Premier"TUTTOmercatoWEB.com
lunedì 26 giugno 2023, 23:29News
di Alessandra Stefanelli

Marco Bellinazzo ha parlato a margine della presentazione del suo libro "Le nuove guerre del calcio". Queste le sue parole raccolte da TMW:

Durante questo calciomercato c'è stata un'irruzione del mercato arabo. Può essere un'opportunità o c'è il rischio di perdere competitività nei prossimi anni?
"Siamo in una fase unica, storica, che creerà uno spartiacque fra il calcio che c'era prima e il calcio che verrà. Adesso c'è la tentazione per i club in difficoltà di andare a monetizzare cedendo i propri tesserati. Il rischio però è quello di depauperare i campionati, solo la Premier League regge la concorrenza. Tantissimi giocatori stanno andando nei club che sono di proprietà di PIF, che ha acquisito il 75% dei principali club sauditi. L'obiettivo è quello di creare una lega araba che possa competere con la Premier e competere con Liga e Bundesliga. La UEFA sta monitorando una situazione molto pericolosa e non ci sono le giuste contromisure. Pensiamo al fatto che presto verrà riformato il Fair Play Finanziario: si parla di sostenibilità, dall'altro lato i club arabi vengono a comprare i migliori giocatori. Questo tipo di pericolo merita una risposta diversa".

Cosa si devono aspettare i tifosi dell'Inter da qui al 2024?
"È una data finanziaria essenziale per capire il tipo di scelte che farà Suning. Il tipo di finanziamento legato soprattutto a uscire e risparmi può andare bene per alcuni anni, ma è chiaro che l'Inter non può andare avanti così. Suning dovrà fare determinate scelte. Ha ottenuto risultati incredibili, come la finale di Champions, che ha ridato lustro al brand ed ha permesso di superare economicamente il problema dello sponsor. Suning in questo momento sta lavorando molto con Oaktree ed i suoi advisor per rifinanziare il debito. In questo momento non avrebbe senso cedere il club in attesa degli sviluppi sugli stadi, che in un modo o nell'altro dovranno esserci: o dentro o fuori da Milano".

Un altro tema sarà quello dei diritti TV. Quale futuro vede per il calcio italiano?
"Non è un bel momento. La speranza era che le tre finale avessero potuto accendere l'interesse di altri operatori. Non mi meraviglia che siano arrivate offerte basse nelle buste, di solito servono per sedersi al tavolo. Nelle trattative non so quale possa essere il margine. L'unico vero elemento è quello del canale della Lega. Tecnicamente oggi è possibile farlo molto più facilmente rispetto al recente passato, bisogna capire cosa c'è nelle buste che hanno presentato i sei fondi, perché quel tipo di supporto diventa indispensabile per i club per andare a scontare e anticipare i ricavi perché il rischio d'impresa i presidenti italiani difficilmente lo assumerebbero. Quello può essere il momento di svolta se si dovesse stare sotto di 800 milioni: se arriveranno offerte più alte, anche se più basse dei 927 attuali, si potranno trovare accordi. Altrimenti dovremo andare su quella strada che sarà quella della rivoluzione. Ma quando sei indietro devi prendere altre strade per cercare di recuperare terreno".