Balotelli senza filtri: "A Vieira sto sui coglioni, il Genoa mi ha mancato di rispetto"

Protagonista del podcast Centrocampo l'attaccante dell'Inter Mario Balotelli, svincolato dopo la deludente esperienza al Genoa è tornato a parlare di quanto vissuto durante l'ultima stagione e del difficile rapporto professionale avuto con l'allenatore, Patrick Vieira: "Quando è arrivato mi ha chiamato per chiedermi come stavo, chiedendomi cose su giocatori e squadra. Mi sembrava avesse buone intenzioni, poi mi ha messo dentro per pochi minuti nelle prime partite. Quindi sono andato a lui, chiedendogli se ci fossero problemi. Non che volessi fare 90 minuti, ma mi metteva per 2 minuti o 4. Poi mi porta a Lecce e non entro, col Milan c'è una punizione all'86' e non mi mette. Mi ha risposto che problemi non c'erano ma preferiva mettere giocatori che corrono: normale che Pinamonti giochi titolare, difende tanto, ma non è giusto che io faccia 2 minuti. Perché certe partite sono sicuro di poterle risolvere. Penso a un problema di antipatia, non calcistico".
Supermario prosegue nel suo racconto: "La società non ha preso posizione, dato che faceva risultati non ha avuto le palle di dire niente. Ho sempre cercato il vero motivo, un giorno gli ho scritto un messaggio lunghissimo che poi pubblicherò. Lui non mi ha mai risposto né guardato, mi sono ritrovati fuori gruppo e ad allenarmi da solo. La società mi ha risposto che Vieira temeva che non accettassi di giocare poco. Che grandissima cazzata, dite la verità piuttosto, che gli sto sui coglioni. Abbiamo avuto due confronti, mi ripeteva le stesse cose, che non avrei accettato di giocare poco, che avrei creato problemi. Ma a chi li ho mai creati davvero? Tutti mi vogliono bene nello spogliatoio e mi stanno simpatici, non ho problemi con nessuno. E magari se mi alleno con la squadra alzo anche il livello, non penso ci siano gli estremi per mettermi fuori perché non corro abbastanza secondo i suoi piani. Ho preso un impegno a suo tempo con Ottolini (il ds del Genoa, ndr), venuto a casa mia per farmi andare al Genoa. A dicembre ho avuto un mezzo dubbio di andarmene ma ho voluto portare fino in fondo il tutto".
E conclude: "Se non hanno saputo rispettarlo è un problema del Genoa, non le reputavo persone così, senza rispetto. Una mancanza a livello umano. Ora mi aspetto che non si facciano mai più sentire in vita loro: hanno avuto tempo 7 mesi, mi hanno mancato di rispetto senza un motivo e senza una scusa. Mai fatto niente, col Napoli anzi ho giocato 4 minuti e per poco non ho fatto gol. Sembrava quasi si fosse preso paura, Vieira: ha problemi di protagonismo. Temeva che facessi gol, poi avrei dovuto giocare e lui non voleva, è più di un'impressione. Ha voluto fare il salvatore del Genoa, non gli stava bene che i giornalisti gli chiedessero sempre di me. Io al club l'ho detto, non ho manco un numero e sono l'anti-giornalismo. Mi sono rapportato con persone che mi hanno deluso, sotto ogni aspetto. Eppure quando abbiamo giocato insieme, con Vieira non abbiamo mai avuto problemi: a Nizza giocavo, a volte mi tirava fuori dicendomi che dovevo correre di più. Ma avevo fatto un botto di gol, perché stravolgere tutto? Non accettava tutto questo, gli davo dei consigli e poteva ascoltarmi invece che mandarmi a quel paese. Per me è solo protagonismo, vuole essere lui al centro. Non vedo altre motivazioni, oppure gli sto sui coglioni".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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